Le nuove regole che disciplinano il 41 bis hanno sollevato polemiche, e probabilmente è solo l’inizio. Chi si occupa seriamente di lotta alla mafia ( come il super- procuratore antimafia) non ha niente da eccepire, ma c’è sempre da tener conto del fatto che in Italia accanto all’antimafia c’è un altra entità - squisitamente politica - che si chiama “compagnia dell’antimafia”, la quale di mafia sa pochissimo ma sa bene come si intercettano gli umori del populismo. E dell’antimafia fa, con abilità, mercato politico.

Bene, la compagnia dell’antimafia non ammette nessuna misura, mai, che riduca, anche di un solo grammo, la durezza delle misure contro i mafiosi o contro gli accusati di mafia ( presunti innocenti). E se invece del 41 bis tornassimo alla Costituzione?

Ecosì le disposizioni del Dap, che attenuano, molto molto leggermente, la rigidità del carcere duro ( cioè del regime di 41 bis in cella) vengono presentate come una scivolata buonista alla quale ribellarsi.

La verità è che ci si dovrebbe ribellare - a norma di Costituzione - alla sola idea che esista il carcere duro ( visto che ormai più nessuno si perita di chiamare il 41 bis carcere duro, neanche tra i magistrati e tra i più strenui sostenitori del 41 bis). Dice la Costituzione all’articolo 27: « Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato ». Che vuol dire? Vuol dire che il carcere duro è escluso dalla Costituzione. Fu concepito come misura di emergenza, e in quanto tale era forse ammesso l’aggiramento delle norme costituzionali. Ma dopo un quarto di secolo è difficile parlare di emergenza. E dunque, se si vuole aprire un dibattito politico serio, e non viziato dalla demagogia, si dovrebbe semplicemente porre la questione di quando abolire il 41 bis e tornare a una situazione di normalità e di legalità nelle carceri. Anche tenendo conto della drastica riduzione della criminalità in questi anni. Quando fu introdotto il 41 bis il numero degli omicidi era più del doppio rispetto a oggi, e il numero degli omicidi mafiosi almeno il quadruplo.

Dispiace che invece anche esponenti politici di forte sensibilità democratica vogliano mettersi in mostra opponendosi alle misure varate dal Dap. Tra le quali il permesso per i bambini sotto i dodici anni di abbracciare i genitori o i nonni restando con loro per un’ora intera al mese. Prima potevano farlo solo per un quarto d’ora. Quando parliamo di bambini ci riferiamo ai ragazzi sotto i 12 anni. Il giorno del loro dodicesimo compleanno, il privilegio scade, e da quel momento potranno incontrare il papà o il nonno ( o la mamma, o la nonna) solo da dietro un vetro e con un citofono. Davvero qualcuno ritiene che in un paese civile questa misura possa essere considerata lassista? Mammamia!