«Ci sono diversi personaggi in questo Paese che da molti anni ormai, per sbarcare il lunario, propalano ricostruzioni fantasiose sulle vicende di mafia senza contraddittorio alcuno. Anche adesso, dopo la cattura di Matteo Messina Denaro, hanno ricominciato con il solito disco incantato».

Il generale Mario Mori, ex comandante del Ros (Raggruppamento operativo speciale), il reparto che ha condotto le indagini che hanno portato all'arresto questa settimana di Matteo Messina Denaro e che nel 1993 arrestò, sempre a Palermo, Totò Riina, ha deciso di togliersi qualche “sassolino” dalle scarpe.

Signor Generale, chi sarebbero questi personaggi?

Tanto per cominciare alcuni sono magistrati, che hanno fatto anche carriera, e che perseverano in una narrazione che non ha fondamento. Adesso dicono: “Lo sapevano tutti che Messina Denaro era a Palermo ed aveva protezioni”. Io gli risponderei: “E cosa avete fatto in questi anni? Perché non l'avete detto prima?”. Troppo facile in questo modo.

Oltre ai magistrati?

Ovviamente i giornalisti, non tutti ci mancherebbe altro.

Diversi di loro hanno ritirato fuori subito la storia dell’agenda rossa di Paolo Borsellino sulla quale sarebbero state scritte indicibili verità e per questo fatta sparire dopo l'attentato di via D'Amelio?

Sull'agenda rossa di Borsellino credo sia necessario fare chiarezza.

Prego.

Premesso che ci sono stati processi che hanno smontato questo teorema, io mi domando, ma se Borsellino, che non era certo un magistrato di poco conto, fosse stato a conoscenza di elementi importanti sulle sue indagini, cosa avrebbe fatto? Lo segnava e basta nella sua agenda? Sono stati fatti accertamenti puntuali e non è emerso nulla a tal proposito negli ultimi mesi di vita di Borsellino.

Come crede sia nata questa storia?

Mi pare un po’ come la frase poco elegante con cui Silvio Berlusconi avrebbe apostrofato Angela Merkel. Nessuna sa dove sia stata pronunciata ma viene sempre citata da tutti.

Oltre all'agenda rossa non poteva mancare il fantomatico “papello” con le richieste di Cosa nostra allo Stato.

Guardi la storia del papello è la più grande sciocchezza che esista. È stato dimostrato nelle sentenze che era una bufala. Ma ad anni di distanza continua a tornare d'attualità.

Infine, per concludere, ci sarebbero i servizi segreti “deviati” dietro la latitanza di Messina Denaro. Lei è stato anche direttore del Sisde, il servizio segreto civile. Cosa risponde?

Quella è una giustificazione che va bene per tutte le occasioni. I servizi “deviati” non esistono, al massimo qualche suo appartenente può aver tenuto dei comportamenti illeciti. Scusi, ma se un carabiniere commette un reato, allora tutta l’Arma è deviata?

A differenza di quando venne arrestato Riina gli investigatori hanno subito perquisito la casa di Messina Denaro.

Penso che la perquisizione sia servita anche ad evitare che qualsiasi soggetto “strano” che potesse fare illazioni.

Da ex comandante del Ros, come è stata condotta l'indagine?

Penso che sia stata condotta molto bene e con grandissima professionalità da parte di tutti. Conosco bene il generale Pasquale Angelosanto in quanto era capitano quando comandavo il Ros. I magistrati, il procuratore di Palermo Maurizio De Lucia e l'aggiunto Paolo Guido mi sono sembrati invece coscienziosi e riservati.

Secondo lei, Matteo Messina Denaro si pentirà?

Il discorso è complesso. Personalmente mi auguro si penta ma ho dei seri dubbi in considerazione dell'età e della sua malattia.

Se si pentisse?

Potrà dire qualcosa sulla stragi. Ma non credo molto di più. Saranno delusi i tanti professionisti dell’antimafia.

Lei, comunque, ha un conto aperto con loro...

Ripeto, c’è una compagnia di giro che ci sguazza in queste vicende, con ospitate televisive, scrivono libri, fanno disinformazione.

Come è adesso il livello degli investigatori in Italia?

Io faccio parte di un’altra generazione. Ora è cambiato tutto con il codice di procedura penale del 1989. Prima l’ufficiale di pg era molto più responsabilizzato. Adesso è più esecutore degli ordini del magistrato. Sarebbe opportuno una sua maggiore autonomia.

Ha sentito qualcuno dopo l'arresto di Messina Denaro?

Si, ho sentito il colonnello Giuseppe De Donno che era con me al Ros e che ha vissuto insieme a me anni di processi (Mori e De Donno sono stati sempre assolti da tutte le accuse a loro carico, ndr).

Cosa vi siete detti?

Che siamo dei sopravvissuti per tutto quello che abbiamo visto in questi anni.