Archiviata la lunga fase degli apparentamenti per le Europee, abbiamo chiesto al segretario della Nuova Dc Totò Cuffaro un commento sul fuoco incrociato sferrato da esponenti politici contro la sua persona, con accuse che hanno riguardato anche la sua famiglia.

Segretario Cuffaro, verso di lei sono state lanciate accuse pesanti. Si è arrivati a dire che i voti della Nuova Dc siciliana puzzano di malaffare, anche se poi sottobanco fanno comodo...

Devo dire che la polemica nei miei confronti la cominciò un giornalista che riferendosi ai voti della Dc siciliana disse “che puzzano di mafia”, offendendo 140mila siciliani. Posso capire l'offesa nei miei confronti, ma che ci siano 140mila siciliani il cui voto puzza di mafia, la considero una accusa fuori da ogni logica. Dopo questo episodio, dal punto di vista politico, ci hanno proposto l'adesione al Ppe. E lo stesso è stato fatto col leader Mpa, Raffaele Lombardo. Solo che dentro Forza Italia è passata la tesi che andava bene Lombardo perché aveva scelto di votare i candidati Fi. Noi, invece, volevamo in lista un candidato nostro e alla fine ci è stato detto di no. A quel punto abbiamo aderito all'idea di Matteo Renzi per rifondare un Centro moderato. Ma Renzi alla fine ha cominciato a parlare di "Stati uniti d'Europa” con Più Europa. E contro di me e la Dc sono iniziate polemiche strumentali. E Calenda ha utilizzato la mia persona e il mio partito come clava per una lotta con Renzi.

L’on. Calenda è tra coloro che hanno criticato il suo ritorno in politica e i suoi voti, dicendo anche di non capire come un siciliano possa votare per lei…

E anche Calenda è stato querelato dal segretario regionale Dc e citato in giudizio per diffamazione da sindaci e dirigenti Dc. Venne a Palermo dicendo che non si sarebbe mai imparentato con i mafiosi, le solite cose. Ma a lui non gliene fot… niente di me. Aveva un problema con Renzi. E comunque dovrebbe guardare più ai suoi candidati che ai nostri. Si renderà conto che se c’è qualcosa di presunto non è nella lista della Dc.

Alla fine con la federazione di post Dc di “Noi Moderati” lei è rientrato in partita e avrà un candidato. Ma resta il tema degli attacchi anche a persone a lei vicine, come l'ex sindaco di Agrigento, Marco Zambuto.

Zambuto è persona cristallina, non è neanche della Dc. L'unico torto che ha, ammesso che torto sia, è quello di essere il fidanzato di mia figlia (magistrata inquirente, ndr). Zambuto è sempre stato della sinistra. È stato sindaco con la sinistra e candidato col Pd. Alle candidature per le Europee, nella fattispecie con Renzi, si è tirato indietro per la polemica scaturita contro di me. Devo ringraziarlo soprattutto per la sensibilità che ha mostrato nei confronti della mia famiglia".

Di riflesso l’attacco riguarda anche sua figlia…

Mi parli di tutto, ma non citi mia figlia che non vuole essere citata.

Nonostante lei, alla fine della sua pena detentiva per concorso esterno, sia stato riabilitato con sentenza del Tribunale, appena si parla di lei in politica c'è una levata di scudi. È limbo del "fine pena mai"?

Nell'ordinamento carcerario è stato abolito il fine pena mai, perché lo Stato rendendosi conto che non può precludere la speranza alle persone, lo ha depennato. Ma molto ipocritamente cosa spunta nel certificato di fine pena degli ergastolani? Spunta il numero 9.999. Una ipocrisia che è simile alla ipocrisia di chi dice in pubblico che non mi cerca e poi lo fa in privato. È una sorta di ragionamento incredibile di persone che si ammantano della giusta scelta di essere conseguenziali alle leggi, alle norme, ai giudizi e alle sentenze che io ho rispettato. Io ho oggi una sentenza di una Corte che ha ritenuto di riabilitarmi e quindi ho diritto di fare politica. E aggiungo che ho scelto io di non candidarmi mai più, pur potendolo fare. E lo ribadisco! Ma nessuno può pensare di coartare la mia passione per la politica. E vorrei anche puntualizzare che lo Stato nei miei confronti ha vinto. Io sono uno di quelli, in ottemperanza della Costituzione, che si è risocializzato e rieducato. Quando lo Stato rieduca e risocializza, lo Stato vince. Quindi un minimo di rispetto lo chiederei.

Comunque il suo ritorno in politica alimenta polemiche. C’è chi sostiene che con lei si rischia di tornare al cuffarismo, quando il governo siciliano a tutti dava e a tutti prometteva. Ma allora, visto il suo passato, perché non rinuncia alla politica?

Più che “cuffarismo” oggi chiamerei quel sistema “cuffaresimo”. Per cuffarismo si intendeva la capacità di quel Cuffaro, che oggi non c’è più, di occuparsi delle persone attraverso un “do ut des”, in cambio del voto. Il cuffaresimo, memore dall’umanesimo, è invece la capacità e la volontà della nuova Dc di ascoltare le persone e di farsi carico dei loro bisogni. Quanto al mio ritorno in politica mi interrogo ogni giorno perché il prezzo, in termini di esposizione che sto pagando e sto facendo pagare alla mia famiglia, è molto alto. Ma ci sono delle cose, che attengono alla nostra vita e alle nostre responsabilità, che bisogna fare anche se costano sacrificio e fatica. La politica è la mia vita ed è la mia passione. Se posso ancora essere utile per la mia terra devo continuare. Se poi questo fa paura a qualcuno, perché stiamo riscuotendo il consenso di tantissime persone, è una preoccupazione loro. Ma posso farle io una domanda? Perché non ci si chiede per quale motivo tanta gente cerca me che sono un ex detenuto, piuttosto che cercare altri che non sono ex detenuti?

Va bene, perché?

Perché in me e nella Dc trovano una disponibilità al dialogo e una passione sincera che non trovano altrove. È questa la preoccupazione, il fatto che una nuova dirigenza giovane si sia innamorata di una idea che sembrava morta ed invece era sopita. L’idea democristiana della dottrina sociale della chiesa.

Il presidente Schifani le ha fatto un assist dicendo che lei ha espiato la pena in maniera esemplare ed è un libero cittadino dotato di diritto elettorale attivo e passivo. Insomma, accordo con Schifani, la Dc in lista con Lombardo e Fi. Prove di grande Centro?

Il presidente Schifani è l’unica persona leale che mi sono trovato in questo marasma della politica. Io con lui ho un rapporto leale e lealmente la Dc sta aiutando il governatore. Sono fiducioso che con la nostra lealtà lui possa dare a questa terra una possibilità e una speranza. Per conto nostro la nuova Dc si sta prendendo il compito di riorganizzare le speranze e arrivare a un Centro moderato politico.

In una recente intervista, Claudio Fava, esponente di spicco della sinistra, ha detto: «Ci si indigna per il ritorno in politica di Cuffaro, ma nella politica siciliana sono impegnati personaggi infinitamente più compromessi che non hanno mai pagato».

Io stimo Claudio Fava, anche se mi ha sempre combattuto. Ora la stessa considerazione dell’on Fava la faccio anch’io e sono indignato per tutti quei moralisti che hanno ritenuto in questi anni di farmi la morale. Alla fine si sono dimostrati di gran lunga peggiori di me. Ora se a farmi la morale fossero stati politici che erano in condizioni di poterla fare, io la avrei accettata. Ma tutti quelli che l’hanno fatta ora sono scomparsi dalla scena. E questo dimostra che avrebbero dovuto loro subire una morale. Ma io non ho risentimenti e vado avanti.