Secondo Fabrizio Cicchitto, presidente di Riformismo e Libertà e “vecchio saggio” della politica italiana, il centrodestra ha perso perché «non si possono avere due componenti di destra che si combattono tra loro e un’esile componente di centro», definendo tale divisone dei ruoli «un errore clamoroso».

Come commenta il risultato certamente al di sotto delle aspettative dello schieramento Lega- Fratelli d’Italia- Forza Italia?

Il centrodestra ha due problemi: il primo è strettamente politico, il secondo riguarda la materia e che si chiama difetto di intelligenza. Ha scelto ovunque non il candidato migliore ma quello peggiore, tranne che a Torino dove infatti la partita è aperta. Il candidato di Milano era addirittura imbarazzante ma anche quello di Roma era al di sotto delle capacità che il centrodestra poteva esprimere. A Napoli si sono contraddetti rispetto alla loro natura e hanno scelto un pm, una scelta clamorosa in un posto dove in passato la Procura ha massacrato la coalizione. Dove hanno scelto un candidato intelligente invece hanno vinto, come in Calabria. Sono stati presuntuosi, si ritenevano così forti che si poteva prescindere dal nome.

Qual è stato l’errore politico della coalizione?

Dal punto di vista politico è evidente che l’estremismo di Salvini e Meloni non porta a niente. Mobilita i tifosi, ma quando bisogna vincere le elezioni, specie quelle Comunali, questa capacità viene meno. Siamo nella situazione in cui il centrosinistra ora loda Berlusconi, quando fino a qualche anno fa lo ritenevano un criminale da arrestare. Non si possono avere due componenti di destra che si combattono tra loro e un’esile componente di centro: è un errore clamoroso. Il centrodestra funziona solo con un forte centro che coagula.

Pensa che questo risultato sia l’inizio della fine di un centrodestra a trazione sovranista Lega e Fratelli d’Italia?

In un paese dove ci sono stati 130mila morti per il Covid e nel quale i vaccinati sono l’ 80 per cento, come si fa a dare attendibilità a Meloni e Salvini? Hanno rifiutato le mascherine, cavalcato i no vax e contestato il green pass. Ma i vaccini non sono né di destra né di centro né di sinistra e questo gli elettori delle città lo sanno. Non si può seguire la ristretta minoranza di no vax quando il paese è stretto dal contagio.

Crede che il caso Morisi e l’inchiesta su Fratelli d’Italia abbiano influenzato il voto?

Lo scandalo vero non sono i guai capitati a Morisi, quanto la Bestia che governava. Uno strumento mediatico che criminalizzava le persone, un fatto inaudito. Salvini è andato sotto casa della Fornero a fare una manifestazione contro di lei. Quando devi mettere insieme larghi schieramenti ed essere credibile in Europa non puoi fare gesti del genere, nei quali metto anche gli attacchi a Maria Elena Boschi e a Ilaria Cucchi. Nel voto di Milano l’inchiesta su Fratelli d’Italia qualcosa può aver pesato ma non è stata decisiva. Bastava vedere la debolezza di Bernardo e lo spessore di Sala per capire come sarebbe finita. Ma quell’inchiesta, per come è stata fatta, rivela un modo inquietante di fare informazione.

In vista del ballottaggio a Roma Forza Italia dovrebbe mollare Michetti prevedendo una sconfitta o sostenerlo fino in fondo contro il centrosinistra di Gualtieri?

Forza Italia a Roma è andata male, e ci sono due questioni da porre all’attenzione. Michetti non è all’altezza di fare il sindaco di Roma, ma anche le scelte fatte dal centrosinistra sono contestabili. Dovevano fare carte false per allearsi con Calenda e scegliere Zingaretti. Criminalizzare Calenda è stata un’altra idiozia del centrosinistra. Penso che nessuno dei due candidati al ballottaggio sia in grado di risvegliare Roma dal suo declino.

In che modo questa tornata elettorale potrebbe cambiare gli equilibri nella larghissima maggioranza che sostiene il governo Draghi?

L’esecutivo ne esce sicuramente consolidato. Il Pd non può non continuare a sostenerlo e il centrodestra non può iniziare a rompergli le scatole. Il centrodestra dovrà smettere di puntare a elezioni anticipate visto questo risultato e anzi sperare che il governo Draghi duri il più a lungo possibile. Salvini e Meloni ci penseranno due volte prima di chiedere il ritorno al voto.

Conte ha aperto al Pd in vista dei ballottaggi, mentre Letta si è detto contento dell’allargamento della coalizione. Come vede il futuro dell’alleanza?

Quella della Raggi era una missione impossibile, perché ha fallito come sindaco. A Napoli il Movimento è stato in grado di trasferire il suo voto su Manfredi, ma il consenso al Movimento a livello nazionale è crollato. Bisogna vedere quanti elettori del Movimento 5 Stelle in futuro si trasferiranno nel Pd. Nella vittoria di Sala non c’è un voto del Movimento, mentre a Napoli molti voti sono pentastellati.

Il risultato di Sala e Calenda apre la possibilità della nascita di una componente di centro che miri al riformismo e “unire i moderati” come in molti provano a fare ormai da anni?

Queste elezioni devono far riflettere molto i due schieramenti di centrodestra e centrosinistra. Auspico che dopo questo voto nasca un centro forte che faccia da ago della bilancia, ma c’è un problema di chi fa il federatore di questo contenitore centrista. C’è un forte egocentrismo rispetto al quale non è stato ancora inventato un vaccino. La domanda da parte degli elettori c’è, la risposta non lo so ancora.