A Palazzo Chigi, un po’ angosciati, si chiedono: chi sarà il prossimo?Il Presidente del Consiglio sa benissimo di essere nel mirino. Prima hanno messo sulla graticola suo padre, poi il padre della Boschi. Dopodiché c'era stato una specie di armistizio, anche perché Renzi sembrava aver mollato la presa e non parlava più di riforma della giustizia. E però gli è costato caro quello scatto d’ira in parlamento - dopo la raffica di accuse sparata da Davigo - quando ha parlato addirittura di barbarie giustizialista. E allora è iniziata la controffensiva delle Procure. Prima un titolo a salve del Fatto Quotidiano, che ammoniva il governo e il Pd ricordando di avere in mano più di cento “ostaggi” (diceva il titolo: "125 esponenti del Pd indagati o imputati"). E subito dopo l’affondo in Campania, con gli arresti e con l’avviso di garanzia per camorra al capo del Pd.E ora Lodi, dove si è arrivati addirittura ad arrestare il sindaco, che è un uomo vicinissimo al cerchio magico di Renzi.Naturalmente se qualcuno parla di intimidazione, la risposta è immediata: «Basterebbe che i politici non commettessero reati». E naturalmente a questa obiezione c’è una contro-obiezione: i reati vanno anche dimostrati, e invece, negli ultimi anni, la maggioranza dei politici “rasi al suolo” dagli avvisi di garanzia sono usciti senza condanne. La recente assoluzione del povero Filippo Penati parla per tutti.Però non è questo il terreno della discussione. Se il sindaco di Lodi abbia o no favorito una certa ditta per un certo appalto per la costruzione di una piscina, noi non lo sappiamo (temiamo però che non lo sappiano nemmeno i Pm...). Il problema sono i tempi e i modi degli avvisi di garanzia e degli arresti. E cioè il fatto che le inchieste esplodano, con l’aiuto della stampa, solo in certi momenti e in coincidenza in determinati frangenti politici. L’Anm (che rappresenta, dopo l’elezione di Davigo, la parte più conservatrice della magistratura) è preoccupata che non si metta mano alle intercettazioni e chiede che venga allungata (o abolita) la prescrizione. Bene, queste richieste – che sono richieste politiche – vengono sostenute (sarà un caso, ma non è detto, e comunque è un po’ difficile crederci) dal succedersi delle iniziative giudiziarie.Una volta, quando un gruppo politico apriva una battaglia per un certo obiettivo, si dava da fare per organizzare manifestazioni, cortei, o magari campagne di stampa se aveva un po’ di soldi. Oggi le campagne di stampa restano, ma invece dei cortei e dei sit-in ci sono gli avvisi di garanzia e gli arresti.Va bene così?