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C’è un piccolo particolare che sembra sfuggire agli apostoli del disarmo unilaterale e della resa senza condizioni: se gli ucraini fossero rimasti a mani nude e senza le “sporche armi” occidentali, a quest’ora l’esercito russo starebbe già marciando e bivaccando lungo i viali alberati di Kiev, e il “caro Putin” sarebbe in posa sotto il monumento dell'amicizia russo-ucraina, citazione oscena del fotoritratto di Hitler intento a osservare compiaciuto la tour Eiffel nei giorni del Blitzkrieg tedesco. Insomma, Kiev sarebbe una enorme Bucha, gli ucraini sarebbero impegnati a scavare l'ennesima fossa comune e noi staremo a gingillarsi con la nostra buona coscienza o, al meglio, a fare i conti col nostro egoismo. Insomma, chi invoca la resa e lo stop all’invio di armi, ignora il fatto che quelle stesse armi hanno già salvato il popolo ucraino dall’ennesimo massacro.