Sono sempre disponibile per interventi sul pianeta giustizia quando mi vengono richiesti da Il Dubbio ma, per queste righe, Caro Direttore, sono disposto alla supplica per uno spazio.

Avendo infatti saputo che il parlamento si appresta a varare una serie di norme intese ad aggravare sia le sanzioni che il regime processuale dei reati commessi in danno di persone “maggiori di 65 anni”, avverto l’impellente necessità di comunicare urbi et orbi il mio entusiasmo di cittadino, di figlio, di nipote e (.. a Dio piacendo) tra poco più di un lustro di potenziale super tutelata “vittima”.

Lungi dall’essere l’ennesimo cedimento sul terreno della demagogia giudiziaria, ovvero un caso esemplare di legislazione reattiva, asistematica, ed anche un tantino ignorante, come vorrebbero alcuni giuristi che spaccano il capello in quattro ( anche perché, vista la giovane età ne possiedono di avanzo, ndr) questo complesso di norme, una volta approvate dal parlamento, scriverà una pagina epocale nel modo di produzione del diritto nel Belpaese.

Sarà infatti chiaro, e non più modificabile, che i parlamentari italiani hanno il sacrosanto diritto di svegliarsi la mattina e scrivere norme del cavolo solo perché il giorno prima, a loro, o a qualcuno che conoscono, gli è capitato qualcosa di brutto. Perché questo, e solo questo, è il motivo che evidentemente muove il legislatore, visto che nessun dato criminologico o nessuna valutazione di carattere giuridico può legittimare una simile scemenza zeppa di aggravanti speciali, arresti obbligatori in flagranza, e custodia in carcere anche sotto i tre anni di presunta pena finale.

E allora, visto che ognuno ha diritto a far diventare reato una cosa che gli sta sui cabasisi, anche io chiederei qualche piccola innovazione legislativa che possa rispondere ad alcune nefandezze che mi sono capitate ieri.

Ecco quindi che chiedo l’introduzione dei seguenti reati: ritardo colposo, per stroncare l’orribile andazzo italiano di non rispettare gli appuntamenti;

selfie indebito, per fermare il dilagante fenomeno dell’onanismo fotografico, aggravato, in caso di utilizzo di bastone telescopico in vendita dai cinesi, dal danno all’economia nazionale; mancia tirchia, nelle tavolate dove si paga alla “romana”, comportamento che espone taluni incolpevoli commensali alle rappresaglie dei lavoratori del settore ristorazione; italiano parlato a “cacchio di cane”, pena doppia per l’italienglish, quadrupla a chi dice “feed back” in un discorso in lingua o “ciao, ciao, cia, cia.. “al telefono, pena minima di molti anni se il reato è commesso in treno; utilizzo del termine “cappuccio” al bar con interdizione perpetua dagli esercizi pubblici se commesso da personale immigrato che in questo modo tenta di farsi una verginità lessicale di tipo padano; unghie verdi o blu, pena doppia se mani e anche piedi, tripla a mamme di ragazzine che non impediscono l’evento; cinquestellismo gastronomico a tavola, con assoluto divieto di utilizzo di espressioni generaliste tipo “lo (.. zucchero, le patate, il cocomero) fa venire.. “o “ancora mangi il ( pane, pollo, formaggio..) non sai che …”.

Infine pene severe per il reato di tatuaggio intelligente, con frasi sensate o copiate dai sussidiari. Il tatuaggio deve essere tarocco e sbracato: mai più E = mc 2 sulla pelle dei nostri adolescenti ma sani e comprensibili W la gnocca.

Lo so che sembrano idiozie personalissime ma anche io sono un elettore e le elezioni sono alle porte. PS. Direttore, ho dato uno sguardo all’albo dei giornalisti, e ho scoperto che sei già in quota over 65, ergo, in caso di mancata pubblicazione, denuncerò il primo caso di censura di genere.. canuto.