Biancamaria D’Agostino, da qualche mese consigliera del Cnf, è molto entusiasta del torneo “Dire e Contraddire”, durante il quale gli studenti hanno dimostrato grandi capacità e, prima di tutto, grande passione. Tra i giovani che hanno preso parte all’iniziativa di via Del Governo Vecchio – nella quale la consigliera D’Agostino ha presieduto la giuria della “finale” – con tutta probabilità ci saranno delle future toghe. «Il Cnf – commenta l’avvocata – è oggi chiamato a raccogliere una sfida che non può perdere, quella della necessaria modernizzazione della professione, da realizzarsi investendo sempre di più sui giovani e guardando ad un futuro orientato al cambiamento».

Consigliera D’Agostino, il Torneo Dire e Contraddire si è da poco concluso. Anche quest’anno tanti spunti interessanti con partecipanti attenti e sensibili ai temi proposti. L’avvocatura che entra nelle scuole è un fatto di grande rilievo?

Scegliere il vincitore è stato per noi della giuria un compito ingrato. I partecipanti hanno dimostrato tutti un'abilità straordinaria nell'ars bene dicendi, come veniva definita nell'antica Roma la nobile arte dell'oratoria, studiata come componente della retorica. L'esercizio dell'avvocatura agli albori della civiltà romana assumeva una funzione esclusivamente sociale cui ci si dedicava gratuitamente: lo stesso honorarium, riconosciuto all'avvocato, era un tributo volontario che allo stesso veniva corrisposto honoris causa, determinato quindi dal valore di onore, stima, rispetto che il cliente portava al procuratore. I giovani che hanno partecipato al torneo hanno dimostrato tutto il loro valore. Questi giovani, oggi, attraverso la competizione del dire e contraddire, hanno realizzato un'importante esperienza di crescita nel confronto e sono certa che abbiamo imparato che il vero dialogo si nutre non solo della parola, ma anche del contatto umano, visivo, dell'emozione nel vedere come le parole determinino una reazione anche nel volto dell'interlocutore e come l'energia positiva scaturisca dalla sana competizione verbale.

L’attenzione dimostrata dal Consiglio nazionale forense verso le giovani generazioni è modo per guardare con ottimismo anche al futuro dell’avvocatura?

In un momento storico dove una gran parte delle conversazioni si svolge dietro lo schermo di un computer o di un cellulare, i giovani che hanno preso parte a Dire e Contraddire hanno dimostrato con passione e capacità, correttezza ed educazione, quanto importante sia la pratica antica del dialogo che nutre lo spirito ed arricchisce umanamente oltre che culturalmente. L'invito che vi rivolgo è quello di guardare sempre al futuro facendo tesoro dell'esperienza positiva del passato. A ciò si aggiunge anche un altro elemento.

Quale?

L'organismo apicale di rappresentanza istituzionale dell'avvocatura è oggi chiamato a raccogliere una sfida che non può perdere, quella della necessaria modernizzazione della professione, da realizzarsi investendo sempre di più sui giovani e guardando ad un futuro orientato al cambiamento. Sono numerosi i nostri progetti di educazione alla legalità che sensibilizzano i giovani alla funzione sociale della nostra nobile professione. Un importante progetto che questo Cnf intende riprendere e realizzare nell’interesse di un'avvocatura protagonista è il rafforzamento del ruolo dell'avvocato in Costituzione, attraverso la riforma dell'articolo 111 della Carta fondamentale dei diritti, che preveda espressamente la libertà e l’autonomia del professionista e la necessità della difesa tecnica.

Stiamo vivendo un momento molto particolare, caratterizzato da grandi cambiamenti. Siamo inoltre sottoposti ad infinite sollecitazioni tecnologiche. Lo strumento dell’argomentazione, alla base della professione forense, continua ad avere il suo fascino e la sua utilità?

L'utilizzo dello strumento classico dell’argomentazione verbale è, a mio parere, oggi più che mai essenziale poiché sviluppa il pensiero critico e la vivacità intellettiva, stimola il confronto favorendo la crescita culturale, in un periodo storico che potrebbe invero indurre ad un appiattimento intellettivo, a causa del rapidissimo sviluppo degli strumenti tecnologici di comunicazione digitale e per i contenuti spesso omologanti e commerciali che per loro tramite vengono trasmessi.

Il torneo Dire e Contraddire è una brillante intuizione con una partecipazione entusiasta delle scuole. Immagina altre iniziative per rendere ancora più centrale la figura degli avvocati nella società?

La formula vincente del torneo Dire e Contraddire va senz' altro riproposta per il prossimo anno, dato lo straordinario successo che ha riscosso tra i giovani partecipanti ed i meno giovani accompagnatori ed organizzatori. La commissione Progetti educazione alla legalità del Consiglio nazionale forense saprà ideare prossimamente ulteriori iniziative ed eventi, tali da esaltare l'avvocatura nella sua nobile essenza data dalla funzione sociale che essa deve svolgere, nel rispetto dell’etica e della legalità e, soprattutto, all' insegna del prioritario valore di libertà.