«L’undicesimo congresso giuridico distrettuale è un appuntamento rilevante per l’avvocatura bolzanina e per tutto il distretto. I colleghi e gli altri giuristi che interverranno ci consentiranno di avere un quadro molto chiaro sul presente e sul futuro della nostra professione». Il presidente del Coa di Bolzano, Karl Pfeifer, è particolarmente orgoglioso per l’imminente apertura dei lavori congressuali.

Presidente Pfeifer, le sfide che la professione forense deve affrontare sono tante. Vi soffermerete anche su questo?

Certo. Questo è un punto sul quale ho riflettuto a lungo anche in occasione della conferenza stampa di presentazione del congresso giuridico distrettuale. E a tal riguardo ritengo fondamentale l’unità dell’avvocatura. Unità dell’avvocatura anche in merito a quanto sta accadendo sul fronte internazionale.

Negli ultimi tempi si parla sempre più spesso di Intelligenza artificiale e dei cambiamenti che ci potrebbero essere nella professione forense. Cosa ne pensa?

La recente regolamentazione sul piano europeo dimostra che l’IA è già entrata nelle nostre vite. Detto questo sono convinto che l’Intelligenza artificiale non potrà mai sostituire la preparazione e la formazione dell’avvocato, ma anche del magistrato. Credo che l’IA debba sempre rimanere un mezzo, un ausilio, e mai sostituirsi all’avvocato. Su questo fronte ritengo lodevole il lavoro che sta facendo il Consiglio nazionale forense.

Un altro tema molto importante sul quale rifletterete è quello del diritto di difesa, che spesso viene messo in crisi e minacciato in Italia e all’estero...

Il congresso giuridico si aprirà dedicando attenzione al ruolo del difensore. Un tema sentito qui da noi e all’estero. Ogni anno ho il piacere di andare a Vienna in occasione del congresso dei presidenti degli Ordini europei, dove si fa il punto sulla situazione dell’avvocatura nel nostro continente e del diritto della difesa. Le esigenze avvertite all’estero sono le stesse dell’Italia: indipendenza e autonomia dell’avvocatura, rispetto del segreto professionale e rapporto fra l’avvocato e il suo assistito.

Come vanno le cose nel Coa di Bolzano? La toga dell’avvocato attira ancora i giovani?

Se dobbiamo fare riferimento ai numeri, assistiamo ad una leggera riduzione da qualche anno delle iscrizioni all’albo. Tale tendenza parte dall’Università. Noto, comunque, che i giovani avvocati o gli aspiranti avvocati dimostrano passione verso la professione e hanno un bagaglio culturale di tutto rispetto.