PRESENTATI I RISULTATI DELLA RICERCA PROMOSSA DA ANIE RINNOVABILI

In Italia esistono 100 Cer, di queste solo 35 operative, 41 sono in fase di progettazione e 24 stanno attivando le procedure di costituzione

Nei prossimi tre anni il numero di comunità energetiche rinnovabili ( Cer) è destinato a crescere significativamente. Questo il sentiment raccolto tra gli addetti ai lavori dalla ricerca eseguita e presentata ieri durante il convegno “Le comunità energetiche rinnovabili e le opportunità di sviluppo dell’energia condivisa”, promossa da Anie Rinnovabili in collaborazione con EY - Studio Legale Tributario. L’evento si è svolto a Milano con Maria Antonietta Portaluri, direttore generale Anie Federazione e di Michelangelo Lafronza, Segretario Anie Rinnovabili insieme a Mattia Riccardo Petrillo, Partner e Head of Energy & Efficiency Law Department dello Studio Legale Tributario di Ey, coordinatore dell’evento.

La survey evidenzia infatti come il 65% del campione intervistato si aspetti che il numero di Cer in Italia superi le cinquecento unità nel prossimo triennio e il 35% ritiene che se ne possano costituire più di 1.000. Una previsione che, se confermata, segnerebbe secondo gli analisti una crescita record di questa nuova configurazione. Stando all’ultima mappatura realizzata da Legambiente a maggio di quest’anno, infatti, in Italia esistono 100 Cer, di queste solo 35 sono operative, 41 sono in fase di progettazione e 24 stanno attivando le prime procedure verso la costituzione. Secondo lo studio, inoltre, a trainare la diffusione delle comunità energetiche c’è la volontà di mettersi al riparo dal caro energia ( 40%). Una percentuale significativa ( 31%) indica anche ragioni legate all’ecosostenibilità. C’è quindi un forte entusiasmo per questa nuova fattispecie giuridica che, di fatto, garantisce a cittadini, pubblica amministrazione, piccole e medie imprese e terzo settore di accedere a vantaggi economici e parafiscali oltre che ambientali e sociali attraverso la produzione, condivisione e consumo di energia prodotta da impianti a fonte rinnovabile. Gli addetti ai lavori hanno acquisito le competenze in materia, come dichiarano nove intervistati su dieci, anche se il 35% del campione ammette di non conoscerne in modo chiaro le applicazioni, segno evidente sono in una fase di analisi dei business model.

«Anie Federazione - afferma il direttore generale Maria Antonietta Portaluri - ha iniziato a diffondere la cultura delle comunità energetiche tra i propri associati e in dialogo con la Pubblica amministrazione, sin dal 2020, quando la norma era ancora solo sperimentale. L’ultimo passo importante è stato compiuto assieme all’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, con cui è stato firmato a fine settembre un protocollo per la condivisione di informazioni tecniche e normative sulle Cer, così come su tutti gli interventi di riqualificazione degli edifici, privati e pubblici, che ne migliorino l’efficienza energetica». Per il segretario di Anie Rinnovabili, Michelangelo Lafronza, tra la molteplicità «dei business model adottabili gli addetti ai lavori ne individuano due: energy performance contracting e gestione operativa di servizio integrato. Aspettiamo la delibera di Arera, attesa nelle prossime settimane, ed a seguire la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto ministeriale, che tutti noi auspichiamo sia messo tra le priorità dell’agenda del nuovo ministro della transizione ecologica anche per consentire l’accesso alle risorse stanziate dal Pnrr».