E' successo di colpo, probabilmente nella notte. Senza alcun preavviso. E i primi (e forse gli unici) a capirlo sono stati quelli di Repubblica che, se non ci fossero, bisognerebbe proprio inventarli. Intanto li ringraziamo per averci avvertiti che il Covid è tornato tra noi, con la minacciosa variante Cerberus che già dal nome evoca scenari infernali anche se i virologi non sanno ancora quanto sia grave e contagiosa. Le prime cinque notizie dell'edizione online di stamane trattavano tutte  il tema del coronavirus, e con toni gravi e preoccupanti. A leggere l'ammiraglia del gruppo Gedi sembra  quasi di essere tornati al cupo inverno del 2020,  alla vigilia dei dpcm e  dei lockdown. E' probabile che Repubblica metta in guardia i lettori per senso civico, e in democrazia i grandi giornali servono anche a questo. Rimane però il sospetto che dietro questa ondata allarmista e questa nobile  attenzione per la salute pubblica ci siano motivazioni più politiche che professionali. Basta scorrere i titoli per giustificare il sospetto. Il  governo Meloni diventa così reo di salvare il posto di lavoro dei medici no vax ma anche di condonare le sanzioni a tutti gli over 50 non vaccinati, e poi l'appello di Mattarella a non abbassare la guardia rivolto  sempre all'esecutivo, e infine le bordate contro la decisione di non rendere più obbligatorie le mascherine, mentre è in arrivo Cerberus, una variante "che fa paura". O di abolire l'ormai inutile e ansiogeno bollettino giornaliero su contagi e decessi. Il tentativo di far passare Giorgia Meloni e i suoi ministri come una banda di irresponsabili che mette a repentaglio la nostra salute, (quando poi  le misure annunciate sono state adottate da tempo in quasi tutti i paesi del mondo) è davvero smaccato. La sensazione spiacevole è che sembra ci sperino quasi  in una nuova emergenza Covid nel nostro paese,  e che vedere naufragare il governo val bene qualche funerale.