PHOTO
Un anno fa i jet russi bombardavano le posizioni del gruppo armato Hayat Tahrir al Sham (Hts) nel nord della Siria. Mercoledì Putin ha accolto al Cremlino e stretto la mano a quello che al tempo era il comandante delle brigate Hts, poi diventato il nuovo presidente siriano ad interim: Ahmad Husayn al-Sharaa.
L’8 dicembre 2024 il mondo si è svegliato sorpreso dalla fulminea avanzata delle brigate di al-Sharaa che, partite il 28 novembre da Idlib, hanno conquistato Aleppo, Homs e infine la capitale Damasco in meno di due settimane. Assad è fuggito dal Paese riparando in Russia con la famiglia nella notte tra il 7 e l’8 dicembre, quando le truppe ribelli stavano già entrando a Damasco, puntando proprio alla residenza presidenziale di Assad nel quartiere Al-Malki.
Nel corso della guerra civile, che ha flagellato la Siria dal 2011, la Russia e l’Iran hanno fornito supporto logistico e assistenza militare al regime di Assad nella lotta ai ribelli a partire dal 2015 permettendogli di mantenere il potere per altri due lustri, fino a sfilarsi a dicembre dello scorso anno, quando divenne chiaro che l’esercito regolare siriano non avrebbe più difeso le sue posizioni, arrendendosi all’offensiva dell’esercito siriano di liberazione.
Una delle ragioni del viaggio del nuovo presidente siriano a Mosca, nonostante al Sharaa e Putin non ne abbiano discusso pubblicamente, sarebbe stata proprio la richiesta di estradare l’ex dittatore in Siria perché possa essere processato per crimini di guerra, come l’utilizzo di armi chimiche suoi civili. Dalla notte dell’8 dicembre 2024 non si hanno più notizie di Assad.
E così è stato fino allo scorso lunedì, quando il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha dovuto smentire la notizia, diffusa dall’Osservatorio siriano per i Diritti umani e circolata su canali Telegram di blogger di guerra russi, di un possibile avvelenamento di Assad che sarebbe avvenuto a settembre. La cortina di riservatezza che avvolge la nuova vita dell’ex dittatore è stata sollevata in parte anche da una lunga inchiesta del settimanale tedesco Die Zeit, che ha provato a ricostruire l’esilio dorato dell’ex dittatore siriano a Mosca, basandosi sulle indagini dei suoi giornalisti e sulle dichiarazioni di fonti vicine alla famiglia Assad che, avverte il giornale, non è stato possibile verificare in maniera indipendente ma sono ritenute affidabili.
Secondo quanto ricostruito da Die Zeit Assad vivrebbe in un lussuoso e moderno grattacielo, di cui la famiglia possiede circa una ventina di appartamenti del valore di circa 34 milioni di euro acquistati nel 2013 tramite un’articolata rete di società finanziarie, nel quartiere Moskwa City (altrimenti noto come Moscow International Business Center), nella zona ovest della capitale russa. La moglie Asma Fawaz al Akhras, che si trovava già a Mosca quando il regime è caduto, sarebbe invece in cura per una grave forma di leucemia diagnosticatele nel 2024, mentre il fratello, Maher, vivrebbe all’Hotel Four Season.
Assad avrebbe a sua disposizione tre dei venti appartamenti di proprietà della famiglia, le cui stanze sarebbero tinte da pareti e armadi color crema, provviste di televisori ciclopici, servite da bagni interamente fatti di marmo di Carrara e ornate da finiture dorate e lampadari di cristallo in stile mediorentale. «Nel giorno della vittoria, il 9 maggio, puoi guardare i fuochi d’artificio dalla vasca da bagno con un bicchiere di champagne», ha riferito ai giornalisti di Die Zeit Na tasha, che vende attici nello stesso grattacielo. Assad inoltre alternerebbe il suo soggiorno moscovita a periodi passati in una dacia nei dintorni della capitale, situata in una località rimasta segreta.
Nonostante il patto stretto con Putin, che gli ha permesso di espatriare con rapidità evitando di seguire il fato di Muhammar Gheddafi, preveda che l’ex dittatore non faccia apparizioni pubbliche, secondo quanto riferito a Die Zeit da un ex collaboratore della famiglia Assad, all’ex dittatore sarebbe comunque permesso di girare liberamente per le strade di Mosca, scortato da agenti dei servizi segreti russi. Assad però sembra che passi le sue giornate all’interno del grattacielo, passeggiando tra scaffali ed espositori del centro commerciale al piano terra del grattacielo. Oltre alla famiglia Assad la Russia ospiterebbe circa 1.200 ex funzionari ed esponenti del regime, per la maggior parte appartenenti alla minoranza alawita, di cui fa parte anche lo stesso Assad. Tra questi, coloro che se lo possono permettere sono rimasti a Mosca, mentre i meno abbienti sarebbero stati trasferiti in località della Siberia.
Nonostante nel corso di un’intervista concessa a Diane Sawyer per il programma Good Morning America nel 2009 avesse detto di usare internet «per recuperare informazioni e non per giocare», in base a quanto rivelato da Die Zeit Assad passerebbe la maggior parte del suo tempo a giocare online ai videogiochi, anche se nella sua inchiesta Die Zeit non entra nei dettagli delle abitudini da gamer dell’ex dittatore come quali siano i suoi giochi preferiti.