GUERRA INTORNO ALLA CENTRALE NUCLEARE

La Russia ha bloccato l’adozione del documento finale della decima conferenza sul trattato di non proliferazione nucleare ( Tnp). Lo ha reso noto il presidente della conferenza, Gustavo Zlauvinen.

Mosca obietta a una clausola sul controllo della centrale di Zaporizhzhia, in Ucraina, e a quella che riguarda il memorandum di Budapest sulle garanzie di sicurezza.

«La delegazione russa ha dichiarato che non è nella posizione di approvare il testo salvo importanti cambiamenti da introdurre per quanto riguarda la situazione delle infrastrutture nucleari ucraine sotto il controllo russo», ha spiegato Zlauvinien. Uno dei paragrafi evidenzia «la massima importanza di assicurare il controllo delle autorità ucraine competenti sulle infrastrutture nucleari, come la centrale di Zaporizhzhia». La delegazione russa è stata l’unica a esprimere parere contrario sul documento.

La decisione della Russia di opporsi all’adozione del testo delle Nazioni Unite scausandone il fallimento - per la presunta «presenza di alcuni paragrafi spudoratamente politici» non è piaciuta alla Francia. Il presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, ha infatti deplorato «il blocco della Russia» in un comunicato. «Malgrado le consultazioni, la conferenza non è riuscita a far approvare un documento finale su cui c’era il consenso di tutti.

Un solo Stato porta la responsabilità di questa situazione; la Russia, che non vuole vedere evocata la situazione degli impianti nucleari ucraini occupati», ha specificato l’Eliseo. Le discussioni, tenutesi a New York, sono durate oltre un mese e gli stati Stati firmatari del Tnp erano 191. Macron ha sottolineato che «la Francia continuerà il suo sforzo per la promozione di un uso pacifico dell’energia nucleare, che assume un’importanza particolare in relazione alle sfide imposte dal cambiamento climatico e dalle tensioni attuali sull’approvvigionamento energetico». Il presidente francese si è inoltre felicitato che il suo Paese «abbia pronunciato in questa occasione, a nome dell’Unione europea, una dichiarazione che ricorda il sostegno all’Ucraina e che condanna l’atteggiamento russo».