«Della relatrice del ddl voluto da Nordio mi fido totalmente. Lavoriamo molto bene insieme, i rapporti personali sono ottimi, oltre a essere improntati a stima reciproca», afferma Pierantonio Zanettin, capogruppo di Forza Italia in commissione Giustizia al Senato, gettando così acqua sul fuoco riguardo alle polemiche che nelle ultime ore hanno sfiorato Giulia Bongiorno, al vertice dell’organismo di Palazzo Madama e, appunto, relatrice del primo provvedimento targato Nordio. La senatrice leghista è “sospettata” di voler annacquare il testo del guardasigilli, non essendo particolarmente convinta, ad esempio, dell’abolizione tout-court del reato di abuso d’ufficio.

Senatore Zanettin, nessun problema dunque con gli alleati di governo e, in particolare, con la presidente Buongiorno, esponente di primo piano della Lega e molto ascoltata da Matteo Salvini?

Nel modo più assoluto. Si tratta di polemiche strumentali. Non ci sono contrasti. Io sono certo, anzi, che la presidente Buongiorno interpreterà il proprio ruolo con la massima lealtà e si farà garante degli accordi di maggioranza sulla giustizia.

Le prossime elezioni Europee a giugno rischiano, però, di favorire una concorrenza ‘ giustizialista’ a destra e di rallentare quindi il percorso delle riforme di stampo garantista?

Diciamo che più che le elezioni Europee del 2024, il tema ha riguardato l’attività del governo fino ad oggi in questo ambito. Mi spiego: in questi primi mesi sono prevalse all’interno dell’esecutivo spinte che definirei non propriamente garantiste, penso ad esempio al decreto ' anti rave', uno dei primi atti del governo. Confido che ci sia presto una inversione di rotta, a cominciare proprio dal ddl Nordio sul penale.

Il ministro della Giustizia, intervenendo domenica al meeting di Cernobbio, non ha fatto affermazioni molto rassicuranti sul punto. Ha dichiarato che a lui ' piacerebbe' abrogare l’abuso d’ufficio, il che implicitamente conferma che su questo aspetto c’è una forte spinta a riconvertire la norma in un’ulteriore limitazione delle condotte penalmente rilevanti di cui all’articolo 323. Una soluzione sarebbe quella di restringerle ai casi di mancata astensione dell’amministratore, ma senza cancellare del tutto la fattispecie.

Guardi, la posizione di Forza Italia è chiara ed è quella della sua totale abolizione. Il reato è stato modificato nel 2020 e non ha risolto i problemi.

Sempre a Cernobbio, Nordio ha ribadito che separare le carriere in magistratura non è una priorità. E questo nonostante la riforma istituzionale del premierato potrebbe tranquillamente partire dal Senato senza impedire che alla commissione Affari costituzionali della Camera si vada avanti con il testo sulla separazione attualmente.

Non ho il sentore che Nordio voglia fare una retromarcia su questo aspetto, essendo da sempre convito che la separazione delle carriere sia una delle priorità. Il tema in questo momento, mi permetta, è però un altro.

Quale?

Riguarda la possibilità di realizzare gli obiettivi del Pnrr in tema di giustizia, e quindi la diminuzione dell’arretrato, sia nel civile che nel penale, nei tempi fissati.

A che punto siamo?

Mi pare chiaro che gli obiettivi sottoscritti all’epoca con la Commissione europea siano irraggiungibili nelle tempistiche previste. Adesso non possiamo scaricare la responsabilità di ciò su Nordio che ha ereditato questa situazione. Dobbiamo cercare una soluzione quanto prima, visto che dal raggiungimento degli obiettivi sulla giustizia dipende in parte l’erogazione dei fondi Pnrr.

Mano tesa al ministro?

Ovvio. Nordio deve poter contare su Forza Italia che sarà sempre al suo fianco nelle battaglie garantiste. Come, appunto, quella sull’abolizione abuso d’ufficio e della separazione delle carriere in magistratura.

Che tempi si possono prevedere?

Fare previsioni ora è azzardato. Speriamo di procedere celermente. L’importante è studiare bene il testo e gli eventuali emendamenti. C’è da considerare che da metà ottobre l’Aula sarà impegnata nella sessione di Bilancio. Difficilmente ci potrà essere una approvazione prima della fine dell’anno.

Cosa si aspetta dalle opposizioni?

Spero in una leale e proficua collaborazione. Tutti i sindaci del Pd, ad iniziare da quello di Bari Antonio Decaro che è anche il presidente dell’Anci, sono per l’abolizione dell’abuso d’ufficio. Mi aspetto allora da parte dei colleghi del Pd in commissione un confronto trasparente e corretto e non un ostruzionismo fine a se stesso, assolutamente controproducente quando si tratta di realizzare interventi in una materia delicata come la giustizia.