IL PUNTO SULLE INIZIATIVE DI OIAD DOPO L’ASSEMBLEA AL CNF

CONSIGLIERE CNF E PRESIDENTE OIAD

Tutelare il libero esercizio della professione forense significa tutelare l’indipendenza della giurisdizione, il giusto processo, lo Stato di diritto.

A UN ANNO DI AZIONI A TUTELA DEL LIBERO ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE

CONSIGLIERE CNF E PRESIDENTE OIAD

Tutelare il libero esercizio della professione forense significa tutelare l’indipendenza della giurisdizione, il giusto processo, lo Stato di diritto. Perché non c’è Stato di diritto se non c’è indipendenza di giudici e avvocati. Lo stato di emergenza globale dovuto alla pandemia ha aggravato le diseguaglianze e reso più difficile l’accesso alla giustizia. Assistiamo adesso ad una assurda guerra, conseguente all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Un’altra emergenza si abbatte sull’Europa e sul mondo intero e lo stato di emergenza, come è noto, non favorisce il rispetto dei diritti fondamentali. In questo contesto internazionale difficile, l’Osservatorio, fondato nel 2016 dai Consigli nazionali forensi italiano, francese e spagnolo e dall’ordine di Parigi, ha in questo ultimo anno rafforzato la propria azione in favore degli avvocati che subiscono, in molti Stati, violenze, intimidazioni, arresti e condanne ingiuste, grazie all’impegno del direttivo e di tutti gli Ordini aderenti. Che sono ormai oltre quaranta, non solo italiani, francesi e spagnoli ma anche svizzeri, tedeschi, belgi e di alcuni paesi extra europei.

L’azione dell’Osservatorio si è concretizzata non solo attraverso comunicati, documenti e lettere, inviate ai singoli governi e alle Istituzioni internazionali, al fine di chiedere che si adoperino per assicurare il libero esercizio della professione di avvocato, ma anche in azioni positive, per dare sostegno materiale ai colleghi costretti a lasciare i loro paesi di origine, sostenendoli ed affiancandoli nelle procedure di richiesta d’asilo. Il sostegno dell’Osservatorio si effettua su più fronti: su quello giuridico, per la richiesta dello status di rifugiato; materiale, per assicurarsi che l’avvocato possa sostenere le spese legali, ma anche rivolto all’inserimento sociale e, quando occorre, a garantire l’assistenza sanitaria. Nel 2021, l’Osservatorio ha sostenuto, tra gli altri, un avvocato tunisino che ha dovuto fuggire dal suo Paese dopo aver ricevuto minacce di morte da estremisti islamici. L’Osservatorio ha anche sostenuto una giovane avvocata turca impegnata nella difesa dei diritti umani, un avvocato afgano e un avvocato nicaraguense che ha dovuto fuggire dal suo Paese con la famiglia per evitare l’arresto per la sua attività di difensore dei prigionieri politici in Nicaragua.

Occorre anche sostenere le azioni intraprese innanzi alle giurisdizioni internazionali e costituzionali dei singoli Stati. L’osservatorio nel 2021 ha presentato due importanti ricorsi amicus curiae, il primo dinanzi alla Corte Costituzionale della Colombia, con riferimento al caso Dilan Cruz, un giovane ucciso da un membro della polizia nazionale, per sostenere l’incompetenza della giurisdizione militare ( ricorso accolto nel giugno 2021), il secondo dinanzi alla Corte interamericana dei diritti dell’uomo, a sostegno delle vittime del caso “Famiglia di Digna Ochoa y Placido contro il Messico”, per dimostrare la mancanza di diligenza dello Stato messicano nelle indagini sull’omicidio dell’ avvocata Digna Ochoa, ( ricorso accolto a gennaio 2022 con la condanna dello stato del Messico). Nonostante le difficoltà dei viaggi dovute al Covid, nel 2021 l’Oiad ha partecipato a due missioni internazionali di osservazione processuale in Turchia, per assistere alle udienze a carico degli esponenti dell’associazione avvocati progressisti Chd, tra i quali Selcuk Kozagacli e Barkim Timtik ( sorella dell’avvocata Ebru Timtik, morta in carcere nell’agosto 2020 dopo 238 giorni di sciopero della fame dopo il rigetto di tutte le istanze di scarcerazione per le sue gravissime condizioni di salute) e ad un’altra missione in Honduras, per assistere al processo a carico di uno degli indiziati dell’assassinio di Berta Cáceres, coordinatrice generale del Consiglio civico delle organizzazioni popolari e indigene dell’Honduras, assassinata il 2 marzo 2016. A gennaio e marzo 2022 l’osservatorio ha partecipato ad altre due missioni in Turchia. L’osservatorio ha poi coordinato le attività della coalizione internazionale che ha pubblicato il rapporto sulla Colombia, Paese al quale è dedicata la giornata degli avvocati in pericolo del 24 gennaio 2022. Continueremo a mobilitarci per porre l’attenzione sulle tante violazioni dei diritti fondamentali che rischierebbero, altrimenti, di non essere conosciute. Per documentare le repressioni che subiscono gli avvocati, per sostenere i colleghi che sono costretti ad abbandonare le loro città ed i loro paesi perché vittime dello stereotipo che li porta ad essere identificati con i loro clienti.