La pianta organica degli uffici giudiziari di Cremona è incompleta. La carenza di personale sta provocando gravi rallentamenti delle attività, disagi per gli avvocati e inevitabili compressioni dei diritti dei cittadini. L’allarme lanciato già nei mesi scorsi dal Coa cremonese è comunque noto al ministero della Giustizia, che sta cercando di correre ai ripari. La situazione però, come denuncia l’avvocatura, non è più sostenibile e richiede un intervento definitivo da parte di via Arenula. Nonostante le criticità – mancano all’appello 24 risorse umane, con una scopertura della pianta organica prossima al 43% – il presidente dell’Ordine degli avvocati di Cremona, Alessio Romanelli, cerca di guardare al futuro con un po’ di ottimismo. L’interlocuzione con il ministero è da tempo avviata e potrebbero giungere risposte già nelle prossime settimane.

Al momento il Tribunale di Cremona è privo, dal novembre 2020, dell’unico dirigente. In più, sono in servizio appena 4 funzionari amministrativi sui 12 previsti. Non va meglio per quanto riguarda gli uffici del Giudice di Pace: il posto di funzionario giudiziario è vacante e manca il cancelliere ( con una duplice scopertura del 100%, ovviamente); c’è un solo assistente giudiziario rispetto ai due indicati dalla pianta organica e manca l’operatore giudiziario. Le liquidazioni del patrocinio a spese dello Stato sono ferme da qualcosa come cinque anni abbondanti, per la precisione dal 30 aprile 2019.

«L’Ordine degli avvocati di Cremona – dice il presidente Romanelli – è stato presente e attivo nell’interlocuzione con la presidente del Tribunale, Anna di Martino, sempre attenta e puntuale nell’informare il Coa. Ci siamo attivati dando risalto al tema su tutta la stampa locale, e rendendoci promotori di una iniziativa che può definirsi politica, nell’accezione più corretta del termine, di conoscenza e di proposta nei confronti di tutte le istituzioni pubbliche del circondario».

All’inizio di quest’anno, a febbraio, l’assemblea straordinaria dell’Ordine degli avvocati, rilevata la gravità della situazione legata alla carenza di personale amministrativo del Tribunale di Cremona, ha approvato una mozione con l’invito, rivolto al ministro della Giustizia Carlo Nordio, «a dar corso senza indugio ad ogni necessario intervento, al fine di garantire la presenza di tutte le figure lavorative previste dalla pianta organica del personale del Tribunale di Cremona». Le sollecitazioni del Coa hanno sortito alcuni effetti, come evidenzia Romanelli.

Il 7 e il 30 maggio scorsi si sono tenuti due incontri in videoconferenza con Gaetano Campo, capo dipartimento Organizzazione giudiziaria di via Arenula. Poi il 14 maggio il Coa ha avuto modo di far conoscere più nel dettaglio la situazione degli uffici giudiziari anche al viceministro Francesco Paolo Sisto, giunto nella città lombarda per una visita istituzionale. In quella occasione, oltre ad esponenti del Coa, hanno partecipato, tra gli altri, pure i rappresentanti del Comitato Pari opportunità, delle associazioni forensi del circondario (Camera civile di Cremona, Camera penale di Cremona e Crema “Sandro Bocchi”, l’Associazione avvocati cremaschi, Aiaf, Aiga e Camera amministrativa Lombardia orientale). «Non posso che ringraziare il viceministro Sisto e il presidente Campo per la disponibilità manifestata», evidenzia il presidente del Coa di Cremona.

«Negli incontri che si sono succeduti – aggiunge – ho rappresentato la grave situazione in cui versa il nostro Tribunale, segnalando in particolare che, se all’attualità i giudici ci sono e non vi è più quel turnover assai rapido e frequente visto in un passato non troppo lontano, la grave carenza del personale amministrativo, in particolare nelle figure apicali, rischia di non garantire il buon funzionamento degli uffici, essendo indispensabile il supporto del personale amministrativo ai magistrati ed essendo fondamentale che sia garantito l’espletamento di tutte quelle funzioni connesse ed essenziali, anche di natura non strettamente giudiziaria».

I prossimi giorni potrebbero essere decisivi. «È previsto – conclude Romanelli – un terzo incontro con il capo del Dog: ritengo la cosa positiva in vista di una possibile soluzione. Siamo consapevoli che la situazione di difficoltà degli uffici giudiziari è generalizzata, ma l’impressione è che vi sia la volontà e la possibilità di intervenire a supporto del Tribunale di Cremona, come già fatto in caso analoghi in altri territori. Rimaniamo fiduciosi, augurandoci che i tempi d’intervento possano essere i più rapidi possibili. L’impressione complessiva è che da parte del ministero della Giustizia vi sia la volontà di intervenire in tempi brevi per cercare di risolvere la situazione, o quanto meno in modo da attenuarne gli effetti negativi per i cittadini e per gli avvocati. A Cremona non risultano ad oggi arrivate nuove unità di personale, ma dovrebbero pervenire proprio in questi giorni nuove risorse dell’Ufficio per il processo. Spero che, a breve, possano essere assicurate anche le figure apicali più qualificate».