«Non possono essere le eventuali aspettative dell'opinione pubblica a dettare l'agenda del Tribunale». Il caso Juve scatena il caos a Torino. A protestare è il Consiglio direttivo della Camera penale "Vittorio Chiusano", che punta il dito contro il decreto emesso dal presidente del Tribunale Modestino Villani il 2 dicembre, che di fatto, scrivono i penalisti, «introduce una selezione dei criteri di priorità nella trattazione degli affari penali svincolata da norme di legge, su mera sollecitazione della Procura della Repubblica e, chiaramente, in ragione della pendenza» di un caso dal forte impatto mediatico. Ovvero il caso Juventus, che vede i vertici del club imputati per falso in bilancio, false fatturazioni e aggiotaggio.

Il decreto del 2 dicembre era stato preceduto da quello di variazione tabellare del 15 novembre, con il quale Villani aveva disposto la celebrazione delle udienze preliminari per i soli processi con imputati sottoposti a misure cautelari, rinviando gli altri «a data successiva al 31.1.2023». Una decisione “rivista”, scrivono i penalisti, su sollecitazione della procuratrice della Repubblica Anna Maria Loreto, che con una nota avrebbe «richiesto una maggior apertura nella previsione dei processi da non fare ricadere nella sospensione», indicando categorie di processi ritenuti comunque urgenti. Ovvero quelli «nei quali siano applicate misure cautelari reali per un valore superiore a 50.000 euro o a carico di interi compendi societari con nomina di amministratore giudiziario» e quelli «nei confronti di società sottoposte ad amministrazione straordinaria o quotate nel mercato telematico azionario» - cioè in borsa -, nonché quelli «rispetto ai quali le parti abbiano segnalato la pendenza di parallele procedure di decadenza della responsabilità genitoriale, di adozione o nelle quali si controverta sull'affidamento di figli minori».

Insomma, una corsia “preferenziale” per un processo che ha suscitato un forte interesse mediatico. Ma la scelta non piace ai penalisti guidati da Roberto Capra - peraltro tifosissimo del Torino -, secondo cui già la prima variazione presentava delle criticità, dal momento che «non era accompagnata da un progetto di organizzazione che potesse poi favorire la celebrazione delle successive fasi dibattimentali prima dell'anno 2024».

E la scelta di far rientrare il processo alla Juventus tra quelli prioritari sarebbe ancora meno condivisibile, in quanto «solo il legislatore, come peraltro affermato anche con la recente "Riforma Cartabia"», può «indicare criteri di priorità nella trattazione degli affari penali» e non può essere «un organo politicamente irresponsabile a stabilire quali processi si possano o meno celebrare, in netto contrasto con le declinazioni migliori del principio, che non ci sembra allo stato venuto meno, dell'obbligatorietà dell'azione penale». Per tale motivo la Camera penale ha invitato il presidente Villani «a revocare i decreti», in quanto «in netto contrasto anche con il disposto dell'articolo 132 bis cpp».