Basta parlare di “gossip e di poltrone”, per l'erede politico di Berlusconi la priorità è far capire agli italiani che Forza Italia “non è la costola di nessuno” e sarà “l'architrave del sistema politico italiano”. Il neo segretario Antonio Tajani spiega al Corriere della Sera che “non si tratta di rifare la Dc, ma di aggregare e costruire un partito con le porte aperte, che svolga il ruolo che svolgeva la Democrazia cristiana nella prima Repubblica”.

Poi racconta: “Ho avuto tanti messaggi, a cominciare da Ursula von der Leyen. Sento una grande responsabilità. Ho passato la domenica a Tolfa a spiegare ai giovani la linea, i valori, le cinque sfide che sono crescita economica, giovani e denatalità, salari, Sud, Europa”. Senza dimenticare la giustizia. Che “non è una cosa contro i magistrati. Noi vogliamo innalzare il livello del giudice che giudica, vogliamo metterlo su un piedistallo”. “La giustizia è parte fondamentale delle riforme per rendere più competitiva l'Italia. La giustizia civile che non funziona vale 3 punti di Pil. Il processo penale così com'è porta all'assoluzione del 60 per cento dei processati, qualcosa non funziona. Bisogna avere il processo giusto, con la netta separazione tra magistrato inquirente e giudicante”. Quanto al concorso esterno, osserva ancora Tajani, “dal punto di vista giuridico Nordio ha ragione, la riforma renderebbe la lotta alla mafia più severa, ma il tema non è nel programma e non c'è l'urgenza. La priorità è la separazione delle carriere”.

Secondo alcuni Forza Italia rischia di diventare una costola di Fratelli d’Italia? “Non siamo la costola di nessuno, la nostra ambizione è essere il centro di gravità permanente del sistema politico, la dimora di tutti i riformisti e garantisti che cercano un punto di riferimento stabile, credibile, responsabile. Forza Italia è il centro del centrodestra, può attrarre chi ha votato Pd e M5S e chi si rifugia nell'astensione”, ha concluso Tajani.