Doveva essere una pura formalità, si è trasformata in una baruffa. Il via libera definitivo alla legge che riforma il reato di violenza sessuale, atteso oggi al Senato per celebrare la ricorrenza del 25 novembre, slitta almeno di un po’. E fa saltare anche l’accordo bipartisan sul “consenso libero e attuale” siglato appena una settimana fa alla Camera, che aveva approvato il provvedimento all’unanimità.

Il patto lo avevano stretto Giorgia Meloni ed Elly Schlein in persona, relatrici a Montecitorio Michela Di Biase (Pd) e Carolina Varchi (FdI). Ma forse non tutti avevano letto il testo, a giudicare dall’epilogo a Palazzo Madama. Sempre che l’intoppo sia giuridico e non politico. Con un vero e proprio «voltafaccia della maggioranza», tuonano le opposizioni, che hanno abbandonato i lavori in segno di protesta. Nelle stesse ore in cui a Montecitorio si vota il ddl femminicidio, appena approvato con il via libera definitivo e unanime.

Poco prima del sì, alla Camera, le opposizioni interpellano la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella, presente in Aula, chiedendole di “alzarsi in piedi a spiegare”. Ma a spegnere le polemiche ci prova, nell’altro ramo del Parlamento, la presidente della commissione Giustizia Giulia Bongiorno. È nella stessa commissione, dopo la spinta impressa dal presidente del Senato per l’approdo in Aula, che arrivano i dubbi. Li esprime il centrodestra e soprattutto la Lega, chiedendo un supplemento di riflessione sul testo con un nuovo ciclo di audizioni. Con l’obiettivo di riformulare alcuni aspetti della legge che introduce il principio del consenso modificando l’articolo 609-bis del codice penale.

«Devo dire che ci sono delle piccole lacune. Certo, sarebbe stato bello dire ‘25 novembre, evviva!’. Ma a noi come legislatori interessa essere responsabili. Questa legge sarà fatta, poco poco meglio, facendo delle piccole modifiche su un comma», promette Bongiorno. «Oltre a tradire le aspettative delle donne», replicano i senatori dem, il centrodestra «ha di fatto sconfessato un accordo siglato dalla Presidente del Consiglio». Sarà ancora possibile fare gioco di squadra?...