La tragedia di Cutro si poteva evitare. Sembra esserne convinto anche il gup del Tribunale di Crotone, che oggi, a oltre due anni e mezzo dalla strage in cui persero la vita più di 100 persone, ha rinviato a giudizio sei tra ufficiali e sottufficiali di Guardia costiera e Guardia di Finanza che, secondo la procura, sarebbero responsabili di una catena di decisioni errate, omissioni e sottovalutazioni, tali da causare la morte di persone che si potevano salvare.

Il giudice ha disposto il processo - che inizierà il 14 gennaio prossimo - per i finanzieri Giuseppe Grillo, 56 anni, capo turno della sala operativa del Reparto operativo aeronavale di Vibo Valentia; Alberto Lippolis, comandante del Roan; Antonino Lopresti, ufficiale in comando tattico e Nicolino Vardaro, comandante del Gruppo aeronavale di Taranto. Rinviati a giudizio anche gli appartenenti al Corpo delle Capitanerie di porto Francesca Perfido, ufficiale di ispezione in servizio a Roma, e Nicola Nania, che era di turno nel Comando regionale della Capitaneria di porto di Reggio Calabria la notte del naufragio. Le accuse sono, a vario titolo, naufragio colposo e omicidio colposo plurimo.

Tra le parti civili costituite in giudizio i familiari delle vittime e i sopravvissuti, assistiti dagli avvocati Enrico Calabrese e Francesco Verri. Secondo il pm Pasquale Festa, la strage del 26 febbraio 2023 si sarebbe potuta evitare con maggiore attenzione. Per la procura, tutti gli indagati avevano l’obbligo prioritario di salvare vite in mare, ma nessuno ha attivato il piano Sar, nonostante le segnalazioni di Frontex e l’offerta di supporto da parte della Guardia costiera.

La missione fu trattata come un’operazione di polizia, assegnata alla Guardia di Finanza, che inviò un’unità non idonea a navigare in quelle condizioni. Le omissioni, i ritardi e le comunicazioni mancate tra i comandi avrebbero impedito il soccorso, causando il naufragio della “Summer Love” a pochi metri dalla costa. Se si fosse agito in tempo, secondo la procura, la tragedia si sarebbe potuta evitare.

Nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023, Frontex segnalò la presenza di un barcone carico di migranti al largo delle coste calabresi. La Guardia di Finanza intervenne con un’operazione di polizia non adeguata al salvataggio e non venne attivato alcun piano Sar. Solo ore dopo, quando ormai i primi corpi affioravano sulla spiaggia, i Carabinieri arrivarono sul posto.