Il Senato ha iniziato la discussione sul disegno di legge costituzionale n. 1353, già approvato alla Camera, che prevede la separazione delle carriere tra magistrati giudicanti e requirenti, una riforma dell’autogoverno della magistratura e l’istituzione di una Alta Corte disciplinare.

Il testo, approdato in aula senza mandato al relatore, propone la modifica di diversi articoli della Costituzione. Tra i principali punti: la nascita di due distinti Consigli superiori della magistratura, uno per i giudici e uno per i pubblici ministeri, entrambi presieduti dal Presidente della Repubblica. Membri di diritto saranno rispettivamente il primo presidente e il procuratore generale della Cassazione.

I componenti saranno selezionati per due terzi tra i magistrati delle rispettive funzioni e per un terzo tramite sorteggio da un elenco di professori universitari in materie giuridiche e avvocati con almeno 15 anni di esercizio, elaborato dal Parlamento in seduta comune. I sorteggiati resteranno in carica quattro anni e non potranno essere selezionati nuovamente né esercitare attività politica o forense durante il mandato.

Altra novità rilevante è la creazione dell’Alta Corte disciplinare, alla quale viene attribuita la giurisdizione sulle sanzioni ai magistrati, sia giudicanti sia requirenti. La Corte sarà composta da 15 membri: sei magistrati (di cui tre requirenti), tre professori o avvocati scelti dal Presidente della Repubblica e sei membri (tra cui tre requirenti) estratti a sorte da una lista elaborata dal Parlamento.

È prevista la possibilità di impugnare le decisioni dell’Alta Corte davanti allo stesso organo, ma con una composizione diversa.