L’ASSALITORE AVEVA IL VOLTO COPERTO DA UNA MASCHERA NERA. LO SCRITTORE PORTATO IN OSPEDALE IN ELICOTTERO

Salman Rushdie è stato accoltellato più volte a Chautauqua, nello stato di New York, prima che parlasse a un evento pubblico. L'aggressione è avvenuta intorno alle 11 ora locale ( le 17 in Italia). L'autore dei “Versetti satanici” è stato colpito più volte — anche sul lato destro del collo — quindi caduto a terra, secondo quanto raccontano i presenti, mentre l'uomo che lo ha aggredito è stato fermato.

UNA FATWA DI MORTE DA 36 ANNI

Una fatwa di morte con un tentativo di esaecuzione a trentasei anni di distanza: lo scirittore anglo- indianio Salman Rushdie è stato infatti aggredito ieri a colpi di coltello mentre parlava su un palco nella cittadina di a Chautauqua, nello stato di New York, dove partecipava a un evento letterario. Diversi i fendenti che lo hanno raggiunto. Dopo pochi minuti Rushdie è stato soccorso e portato in ospedale. Il suo stato è grave, «ha subito diverse ferite al collo», spiegano i medici. Mentre andiamo in stampa non sembra però in pericolo di vita.

«È stata una cosa assolutamente orribile cui assistere». racconta un testimone, Carl Levan, secondo il quale - dopo essere corso sul palco proveniente dalla parte sinistra della sala - l’aggressore ha «colpito ripetutamente» con un’arma da taglio lo scrittore. Ancora ignota l’identità dell’aggressore ma la pista più probabile è quella del fondamentalismo islamico.

Rushdie, 75 anni, è uno dei più grandi scrittori contemporanei, diventò famoso in tutto il mondo con il suo libro «I figli della mezzanotte» nel 1981. Ma lo scrittore anglo indiano è stato anche uno dei primi intellettuali accusati di blasfemia contro l’Islam, con minacce di morte in seguito alla sua opera «I versetti satanici», che lo hanno costretto a vivere nove anni nascosto sotto la protezione dei servizi britannici. A condannare a morte lo scrittore, fu unafatwa del leader supremo iraniano, l’ayatollah Khomeini, pronunciata il 14 febbraio 1986. L’Iran offrì anche 3 milioni di ricompensa per chi avesse assassinato Rushdie. In numerosi paesi musulmani vi furono manifestazioni di protesta, con copie del libro “blasfemo” bruciate in pubblico e librerie devastate.

Rushdie, che allora viveva a Londra, fu messo sotto la protezione dei servizi di sicurezza britannici. Ma intanto il suo traduttore giapponese, Igarashi Hitoshi, fu assassinato nel 1991 e vari altri traduttori furono aggrediti, fra cui l’italiano Ettore Capriolo. Nel 2005, la fatwa fu rinnovata dall’attuale leader spirituale iraniano, Ayatollah Ali Khamenei. Nel 2000, lo scrittore si è trasferito negli Stati Uniti, dove vive tutt’ora e ha acquisto la cittadinanza americana. Nato a Bombay nel 1947, Rushdie ha messo l’India al centro della maggior parte dei suoi libri, combinando, spesso con ironia, realismo magico, finzione storica, oriente e occidente. Lo scrittore è stato sposato quattro volte ed è padre di due figli.