L’intelligenza artificiale (IA) sta trasformando radicalmente il settore legale, tradizionalmente resistente ai cambiamenti. Le startup specializzate in tecnologia legale stanno rivoluzionando il modo in cui gli avvocati esercitano la professione, rendendola più efficiente e redditizia.

Tra queste, spicca EvenUp, una promettente startup con sede nella Silicon Valley, che si avvicina a conquistare mille clienti grazie a un prodotto innovativo basato sull’IA. Questa piattaforma è progettata per assistere gli avvocati specializzati in lesioni personali nell’ottenere risarcimenti più elevati in tempi più brevi. Il funzionamento è intuitivo: gli avvocati caricano i documenti clinici dei clienti, e il sistema, grazie a un vasto database di oltre 250mila sentenze e accordi di risarcimento, genera una richiesta adeguata e personalizzata. Questo consente ai professionisti di risparmiare fino a 15 ore per caso, con un incremento del 30% nei risarcimenti ottenuti.

La storia alla base di EvenUp è profondamente personale: Ray Mieszaniec, co-fondatore e COO, ha vissuto in prima persona le difficoltà di un risarcimento insufficiente quando suo padre è rimasto invalido in seguito a un incidente d’auto. Questa esperienza lo ha motivato a creare una soluzione che evitasse ad altre famiglie di affrontare simili difficoltà, coinvolgendo nel progetto anche Rami Karabibar e Saam Mashhad, esperti rispettivamente in tecnologia e diritto.

Non solo Usa: le app al servizio dei legali in Italia

Ma EvenUp non è l’unica a sfruttare l’IA per rivoluzionare il settore legale. Lexroom.ai, una piattaforma innovativa interamente italiana, sta cambiando il modo in cui gli avvocati conducono le ricerche legali. Questo software permette di formulare quesiti in linguaggio naturale, come se si stesse dialogando con un collega, e di ottenere risposte rapide e precise, basate su una banca dati giuridica altamente specializzata e costantemente aggiornata. Lexroom.ai rappresenta un cambiamento di paradigma, portando l’innovazione nel cuore della professione legale.

Tuttavia, l’avanzata dell’IA nel settore legale non è priva di sfide e preoccupazioni. Sebbene prometta di risparmiare tempo e migliorare la qualità del lavoro, l’IA può anche generare risposte errate o basate su dati non aggiornati, rischiando di compromettere la validità dell’attività legale.

E se l’IA dà i numeri?

Un esempio eclatante è quello di un avvocato statunitense che ha citato in giudizio una sentenza inesistente, generata da un chatbot. Questo problema, tuttavia, è stato affrontato da Lexroom.ai, che si distingue per l’uso di una banca dati giuridica specializzata, sviluppata in collaborazione con studi legali di alto profilo e supportata da fonti autorevoli e aggiornate.