Decisione clamorosa ieri: la VI sezione penale della Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dalla procura della Repubblica di Catanzaro contro la revoca degli arresti domiciliari all’avvocato ed ex parlamentare di Forza Italia Giancarlo Pittelli. Facciamo un passo indietro, in quanto la vicenda giudiziaria del legale conosce diversi filoni ed è abbastanza complessa.

Lo scorso anno la seconda sezione penale sempre della Cassazione con una decisione importantissima aveva accolto il ricorso della difesa dell’uomo – avvocati Salvatore Staiano, Gian Domenico Caiazza e Guido Contestabile - e aveva annullato con rinvio l'ordinanza del 21 luglio 2022 con la quale il Tribunale della Libertà di Catanzaro aveva rigettato la richiesta di scarcerazione - dai domiciliari alla libertà - di Giancarlo Pittelli.

Gli ermellini l’avevano annullata evidenziando per la prima volta l’insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza. Il Tribunale del Riesame di Catanzaro, coerentemente con la decisione di Piazza Cavour, riconobbe finalmente la insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza che avevano fino ad allora legittimato l’accusa a carico dell’avvocato Giancarlo Pittelli, per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, nell’ambito del processo Rinascita-Scott. Ricordiamo che Pittelli è stato privato della libertà personale per tre lunghissimi anni, con la umiliazione feroce addirittura del carcere di Bad ‘e Carros. Contro la decisione del Tribunale del Riesame la procura di Catanzaro ha presentato un lunghissimo e durissimo ricorso in Cassazione, con il quale, in premessa, ha sostenuto che la Suprema Corte non aveva compreso i fatti e li avrebbe travisati. Mentre l’avvocato Gian Domenico Caiazza ieri mattina dinanzi agli ermellini ha sostenuto che il ricorso non fosse infondato, ma inammissibile, perché appunto tutto in fatto e non in diritto. E la Cassazione gli ha dato ragione.

La decisione sull’assenza della gravità indiziaria è quindi ormai definitiva. Si fa riferimento, ovviamente, alla fase cautelare, tuttavia la presa di posizione di ieri della Cassazione rappresenta senza dubbio un duro colpo per il processo Rinascita-Scott voluto da Nicola Gratteri, magistrato che, secondo alcuni, avrebbe mostrato un vero e proprio accanimento nei confronti di Pittelli. L’11 maggio ci sarà la requisitoria, ma la decisione dei Tribunale si dovrà misurare senza dubbio con quanto accaduto ieri.

Abbiamo raccolto proprio il commento dell’avvocato Caiazza: «Con la decisione di oggi (ieri, ndr) viene scritta la parola definitiva sulla insussistenza addirittura degli indizi – e non delle prove - di colpevolezza. Questo avviene alla vigilia dell’inizio della discussione del maxi-processo Rinascita-Scott. Si tratta di una decisione importantissima che spero diventi una occasione di riflessione per tutti sulla qualità e sulla consistenza di iniziative giudiziarie che sono in grado di distruggere, come nel caso di Pittelli, la vita personale e professionale di una persona sulla base di nessun indizio».