Intervista all’avvocato Luca Bauccio, difensore di Claudio Foti, assolto in via definitiva nel processo “Angeli e Demoni”, che il 29 agosto scorso si è visto dare ragione dal Tribunale civile di Torino nella causa intentata contro Selvaggia Lucarelli per la notizia sul suo coinvolgimento nel suicidio di una bidella accusata di abusi sessuali, vicenda con la quale lo psicoterapeuta non ha mai avuto a che fare.

Avvocato Bauccio, a leggere le sue dichiarazioni recenti sembra particolarmente soddisfatto a livello professionale.

Non avrei motivo per non esserlo. Abbiamo ottenuto la prima condanna per diffamazione a favore di Claudio Foti, o il Lupo di Bibbiano, per citare il mio libro appena uscito nel quale racconto il suo processo e la sua assoluzione.

Vuole sintetizzare la vicenda in una immagine?

Sei in vacanza con i tuoi figli, stai per iniziare una camminata nella splendida via panoramica amalfitana, e vieni accerchiato da una trentina di Carabinieri. Fino ad allora hai vissuto in modo impeccabile, e di colpo ti ritrovi ad essere un delinquente seriale, un “criminale per convinzione”, come pressappoco ha scritto il giudice che lo ha fatto arrestare. L’accusa? Non hai aiutato i minori ma sei stato il loro aguzzino. È con questo strepito che viene al mondo “Bibbiano”.

Entriamo nel merito: per cosa è stata condannata esattamente Lucarelli?

Il tribunale ha constatato che le sue accuse rivolte a Claudio Foti di essere coinvolto nel suicidio di una persona accusata di violenza sessuale ai danni di una bambina erano illazioni: nell’articolo nessuna fonte citata, nessun fatto verificabile.

Lucarelli ha però dichiarato di aver appreso di essere sotto processo leggendo i giornali.

Sì, non ha mai dato risposta né alla nostra domanda di mediazione obbligatoria né al nostro atto di citazione: è rimasta, come si dice con linguaggio tecnico, contumace. Non capisco le sue lamentele. L’unica domanda è: la notifica degli atti è stata effettuata? E qui la risposta è una sola: sì. Per Lucarelli, se il convenuto non si costituisce, la causa non dovrebbe aver luogo. Ora Lucarelli pretende pure di riformare il codice di procedura civile? Che bella pensata comunque: la riforma Lucarelli sarebbe una manna per furbi e approfittatori. Basta non costituirsi e il gioco è fatto. Ho io però da fare una domanda a Lucarelli: visto che ha accusato Claudio Foti di avere responsabilità in un suicidio perché non esibisce pubblicamente le prove di questo collegamento? Finora, nulla.

Ora Lucarelli dai social annuncia che ricorrerà in appello.

Prego. Le serviranno tanti in bocca al lupo dal suo milione di seguaci. Mi spaventa il suo approccio, e lo dico in generale: rovistare nella vita delle persone mi pare un esercizio deteriore e tendente al vampirismo sociale e professionale. Così si distruggono le vite delle persone, e non si dà alcun contributo alla società. Un’inezia diventa un clamoroso caso. L’annuncio di un cambiamento epocale. Ci vuole senso della misura, il giornalismo è un’altra cosa.

Ci spieghi.

Il gossip mascherato da inchiesta e altre pretenziose categorie è la forma più pericolosa di attacco alle persone, ai loro diritti e alla loro vita. Ripeto, è una riflessione che faccio in generale, anche se quando ho letto gli attacchi di Lucarelli agli amici che avevano organizzato una donazione a favore di un ragazzo a cui uno squalo aveva mozzato una gamba, beh, ho pensato proprio questo: che bisogno c’è di fare le pulci ad un gesto di solidarietà? Uno va in chiesa e attacca i fedeli per aver fatto beneficenza? Vai in giro e fai le pulci a chi chiede un aiuto? Ogni inezia che un tempo non avrebbe mai trovato spazio in un giornale, ora sembra la trama di un colossal. Ritengo sia scorretto eleggere a inchieste la diffidenza e l’intrusione nelle libere scelte altrui. Questo metodo è degno di una società opprimente, paranoica, velleitaria.

Non pensa di esagerare?

Al Salone del Libro di Torino, quest’anno, in occasione della presentazione del libro di Lucarelli, è stato organizzato un lancio di piccole confezioni di pandoro: tutto un tripudio di risate e sguardi compiaciuti, anche di Lucarelli. Non potrà mai trovarmi d’accordo con questo modo di agire e quella scena mi è sembrata una oscena gogna. Così si uccide il giornalismo e non solo quello.

Dica la verità, non le farebbe piacere però a questo punto un confronto diretto, educato, con Lucarelli sulla vicenda Foti?

Lucarelli non mi appare come una persona sinceramente interessata a conoscere punti di vista diversi dal suo. Tratta le convinzioni degli altri con sussiego e ripone una eccessiva credenza nelle proprie. Da qui a scivolare nel culto di se stessi è un attimo. Sarebbe faticoso farla stare ai fatti. Però correrei volentieri il rischio. Perché no?

A proposito del costo delle inchieste di cui parlava, che idea si è fatto del caso Pandoro/Ferragni?

L'incantatrice di follower suona il post e tutti a correrle dietro per le celebrazioni della grandiosa scoperta del nulla: ossia che gli influencer usano Instagram per fare denaro con la pubblicità. E fanno benissimo. Qualcuno a volte sbaglia. E allora? Gli errori si correggono. Si tratta di imprese individuali, non hanno avvocati e strutture alle spalle. Ferragni non mi pare né il dio del male né una delinquente. Lucarelli definisce i suoi post in cui si denunciava la vicenda pandoro come un’inchiesta. E tutti a credere che sia così. Invece, ogni giorno, le autorità competenti dirimono casi simili a quello Ferragni in capo ad aziende enormi: pubblicità ingannevoli, informazioni non cristalline, ci sono manuali che scoppiano di precedenti. Ma non vedo scandali, né autocelebrazioni. Ed è giusto che sia così. Perché per Ferragni è stato usato un metro diverso? Sono così contenti di aver azzoppato, spero non per sempre, un'impresa che onestamente fatturava denaro, produceva lavoro e promozione per l’Italia, e in nome di cosa? Le sento dire spesso: questa mia inchiesta ha cambiato per sempre il mondo degli influencer etc. etc. Davvero? Allora spero che la sua condanna per diffamazione cambi per sempre il mondo del giornalismo. Fatti veri e opinioni rispettose della dignità delle persone. Sarebbe una bella rivoluzione di cui Claudio Foti e il sottoscritto potrebbero intestarsi il merito.

Lei molti anni fa ha fondato youreporter.it, che è stato un importante sito giornalistico. Avrebbe mai assunto Una giornalista come Lucarelli?

YouReporter è una delle mie creazioni di cui vado più orgoglioso. Il nostro imperativo era: fatti e rispetto delle persone. Qualunque richiesta di eliminazioni pervenisse da un privato, anche se non del tutto condivisa, veniva accolta. Di fronte a ragioni umane e/o etiche noi facevamo sempre un passo indietro. Abbiamo pubblicato milioni di foto e video in un tempo in cui esisteva solo YouTube come nostro competitor. In tanti anni mai una causa, mai una diffida. Quindi alla sua domanda rispondo senza nemmeno pensarci: no, non avrei mai assunto Selvaggia Lucarelli. La mia opinione su Selvaggia Lucarelli come persona? Apprezzo la sua spumeggiante intelligenza, mi piace quando denuncia i crimini in Palestina, mi piace anche la sua scrittura, a volte mi fa anche sorridere. Non riesco però a fidarmi del suo giornalismo. Se fai quel mestiere e parli di un processo vai in udienza, se denunci un fatto devi conoscere ogni minimo dettaglio di quel fatto e tenere da parte le tue opinioni. Insomma faccio l'avvocato penalista da 20 anni, ho imparato a riconoscere un giornalista che fa la cronaca dei fatti da un giornalista che fa la cronaca delle proprie opinioni.