L’ex vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili, coinvolta nel Qatargate, è stata scarcerata. Per lei il tribunale di Bruxelles ha deciso gli arresti domiciliari con obbligo di braccialetto elettronico. “Esce dal carcere a testa alta e con dignità, non ha confessato reati che non ha commesso, lotterà per la sua innocenza fino alla fine”, ha dichiarato il suo avvocato, Michalis Dimitrakopoulos.

Quattro mesi dopo lo scoppio dello scandalo, Kaili era l'ultima delle persone coinvolte nell’inchiesta della magistratura belga ad essere ancora in carcere. Nell'ultima settimana hanno avuto i domiciliari l'ex europarlamentare, Antonio Panzeri, e l'eurodeputato socialista Marc Tarabella.

Il compagno di Kaili, Francesco Giorgi, ex assistente parlamentare di Panzeri, è stato rilasciato a febbraio per essere sottoposto al braccialetto elettronico, mentre il direttore generale della Ong No Peace Whitout Justice, Niccolò Figà-Talamanca, era stato liberato senza condizioni a inizio febbraio. Resta ancora da esaminare la richiesta di estradizione nei confronti dell'eurodeputato italiano (sospeso dai socialisti), Andrea Cozzolino. I giudici di Napoli hanno rinviato l'esame a inizio maggio.

Durante i quattro mesi di detenzione, la difesa di Kaili aveva più volte criticato la giustizia belga per averla tenuta lontano dalla figlia di due anni. Le era permesso vederla in carcere solo due volte al mese. Per abbracciarla dovrà ancora attendere qualche giorno: il rilascio effettivo potrebbe avvenire venerdì o lunedì prossimo, ha ipotizzato l'altro legale, Sven Mary.

Lo scorso dicembre la polizia federale fece una perquisizione a casa di Kaili a Bruxelles - dove viveva con il compagno Francesco Giorgi - e rinvenne contanti per centinaia di migliaia di euro che le costarono l'arresto in flagranza di reato, facendo decadere la sua immunità da eurodeputata e rendendola il volto del Qatargate. Gli inquirenti ritengono che quella montagna di contanti sia stata ottenuta dal Qatar (e altri Paesi come il Marocco e la Mauritania) come corruzione in cambio di posizioni favorevoli all'Eurocamera.