LA VERSIONE DEL PRESIDENTE RUSSO

«L’Operazione speciale in Ucraina è stato il passo giusto giusto da compiere, non c'era altra scelta, gli obiettivi saranno raggiunti». Lo ha detto il presidente russi Vladimir Putin celebrando assieme al suo principale alleato, il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, le conquiste spaziali russe nell'anniversario di Gagarin. Putin ha affermato che «la crescita del neonazismo è stata coltivata appositamente a Kiev». ARMI CHIMICHE A MARIUPOL? PRONTO L’ ATTACCO AL DONBASS

«Il nostro compito è raggiungere tutti gli obiettivi prefissati, riducendo al minimo le perdite. E agiremo con calma, secondo il piano originariamente proposto dallo Stato Maggiore». Così ieri Vladimir Putin al termine di un incontro con il bielorusso Lukashenko volato in Russia per ribadire la sua fedeltà al capo del Cremlino.

Putin è stato insolitamente loquace, non solo per negare ancora una volta le responsabilità russe per il massacro di Bucha definito un falso della propaganda ucraina ( 403 i corpi sino ad ora ritrovati), ma anche per ribadire le ragioni di quella che chiama «Operazione militare speciale». Obiettivi chiari e nobili, a suo dire, quelli della Russia, anche se per la prima volta il presidente russo non ha nascosto che ' quello che sta accadendo in Ucraina è una tragedia'.

Un piccolo cambio nella strategia comunicativa di Mosca anche perché è ormai impossibile nascondere l'entità delle perdite. Tutti gli occhi sono puntati sull'est e il sud dell'Ucraina dove da giorni è prevista una offensiva russa. Rapporti e immagini satellitari suggeriscono che Mosca sta accumulando truppe e attrezzature in almeno tre luoghi al confine: le regioni di Belgorod e Voronezh e intorno alla città di Matveen Kurgan a sud. All'interno dell'Ucraina poi, la Russia sta rafforzando le operazioni nella zona di Izyum e si sta preparando a prendere Slovyansk.

Una manovra a tenaglia per circondare le truppe di Kiev ( reparti speciali ben addestrati e trincerati) possibile però solo se cadesse Mariupol, trampolino per risalire a nord. E proprio dalla città portuale assediata e semidistrutta sono arrivate ieri le notizie più inquietanti. Secondo una testimonianza video, non suffragata comunque da prove, rilasciata da un combattente del battaglione neo nazista Azov, i russi e le truppe separatiste di Doenetsk e Lugansk avrebbero usato armi chimiche. Difficile verificare in maniera indipendente per i media vista la situazione off limits di Mariupol, anche l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche potrebbe condurre delle indagini ma dovrebbe raccogliere campioni di terra in circostanze al momento proibitive. Quello che possono fare i governi occidentali è esaminare le immagini satellitari e altre informazioni che segnalino unità o veicoli atti al trasporto di agenti chimici.

. La portavoce della Commissione europea, Nabila Massrali, ha detto che ' l'uso di armi chimiche in qualsiasi circostanza costituisce una violazione delle convenzioni sulle armi chimiche di cui la Russia fa parte. È anche un crimine di guerra e rappresenta una grave violazione del diritto umanitario internazionale, che aggrava le sofferenze della popolazione civile. Sfortunatamente, questa non è la prima volta che il mondo viene allertato sull'uso illegale di armi chimiche da parte degli organi di sicurezza russi'.

Ancora più dure le parole che sono arrivate da Londra attraverso il viceministro della Difesa, James Heappey il quale ha fatto sapere che il Regno Unito sta verificando se effettivamente i russi abbiano usato armi chimiche in Ucraina.

Se la notizia fosse confermata questa potrebbe scatenare una risposta perché ' ci sono alcune cose che vanno oltre il limite e tutte le opzioni sarebbero sul tavolo. Lo spettro di un intervento diretto comincia quindi ad aleggiare, ma al momento l'opzione più probabile è quella dell'invio di armi pesanti, sistemi anti aerei e carri armati come caldeggiato anche dalla Germania. Dal suo canto Zelensky ha continuato a chiedere ai Paesi dell'Unione Europea di fissare un termine, Stato per Stato, per bloccare le importazioni di gas e petrolio russo. «Se si discute seriamente del petrolio solo per il sesto pacchetto di sanzioni - ha detto il presidente ucraino-, il mondo non si rende conto a quale guerra si sta preparando la Russia. Se non c'è ancora una definizione chiara sul gas russo, allora non ci può essere certezza che l'Europa abbia una volontà comune per fermare i crimini militari russi per costringere la Russia alla pace».