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Il leader russo annuncia la mobilitazione e torna a parlare di atomica. Voli esauriti: è già fuga da Mosca
Vladimir Putin alza il livello dello scontro e per la prima volta annuncia la mobilitazione par- ziale ( pronti 300mila riservisti) e parla esplicitamente di minaccia atomica: «Vogliono distruggere la Russia ha detto nel suo messaggio alla nazione - ma noi faremo di tutto per difenderla».
A DA MOSCA NUOVE MINACCE ALLA NATO E ALL’OCCIDENTE
«La Russia si sta mobilitando, l'Ucraina si sta mobilitando. Entrambi hanno rifornimenti di armi e così via. Quindi si sta davvero trasfor-mando in una guerra di logoramento che può andare avanti per anni». Tutto sembra dare ragione all’analista russo Alexander Titov, il conflitto non finirà presto anzi i fatti che si stanno succedendo nelle ultime ore hanno un segno completamente opposto.
Vladimir Putin ieri ha ordinato una massiccia mobilitazione di riservisti da gettare sul campo di battaglia ucraino in risposta alla controffensiva di Kiev che ha riguadagnato parecchie migliaia di km a sud e est. Con questa mossa almeno 300mila uomini e donne della riserva saranno richiamati in servizio. La ragione di ciò sta nelle parole del presidente russo: «La mia decisione è pienamente appropriata alle minacce che affrontiamo. Vale a dire, al fine di proteggere la nostra patria, la sua sovranità e integrità territoriale, e per garantire la sicurezza del nostro popolo nei territori liberati.» Insomma il momento è grave e servono forze fresche, al Cremlino dunque è arrivato il giorno della consapevolezza : dopo sette mesi di guerra, bisogna prepararsi a un tributo di sangue ancora maggiore. Putin poi ha evocato l'Occidente e la Nato, tornando ad agitare lo spettro atomico: «Contro di noi è stato usato il ricatto nucleare. Stiamo parlando di alti rappresentanti dei paesi della NATO sulla possibilità e l'ammissibilità dell'uso di armi di distruzione di massa contro la Russia: armi nucleari. Vorrei ricordare a coloro che fanno tali dichiarazioni sulla Russia che anche il nostro paese possiede mezzi di distruzione. Quando l'integrità territoriale è minacciata, noi, naturalmente, useremo tutti i mezzi a nostra disposizione per proteggere la Russia». Per il ministro degli Esteri britannico Gillian Keegan il discorso di Putin è una preoccupante escalation della guerra in Ucraina e le sue minacce devono essere prese sul serio. Più o meno dello stesso tenore la posizione statunitense, John Kirby, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca ha definito «retorica irresponsabile per una potenza nucleare parlare in questo modo.» Gli Usa stanno monitorando la situazione e al momento non stanno pensando di modificare il proprio assetto militare, in ogni caso Kirby ha ribadito i precedenti commenti del presidente Biden: «Ci saranno gravi conseguenze». Il vice cancelliere tedesco Robert Habeck ha detto che ( la mobilitazione ndr.) «è stato un altro passo cattivo e sbagliato dalla Russia, che ovviamente discuteremo e ci consulteremo politicamente su come rispondere.» Per l'Unione europea invece Putin ha dimostrato di essere disperato e sta solo intensificando crisi.
La mobilitazione dei riservisti dunque appare come una decisione da ultima spiaggia ma arriva dopo un'altra serie di mosse coordinate che forse dimostrano che il discorso di Putin non è totalmente un bluff. In quattro regioni controllate dalla Russia ( le autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk nel Donbas, la regione meridionale di Kherson e di Zaporizhia) si terranno referendum per diventare parte della Russia. Le votazioni inizieranno il 23 settembre e continueranno fino al 27. Chiaramente Kiev non riconoscerà mai l'esito di un tale referendum così come gli alleati dell'Ucraina, riuniti alle Nazioni Unite per l'incontro annuale dell'organizzazione, hanno bollato il voto come una farsa. Ma se questi territori diventeranno, per i russi, parte della Federazione, gli attacchi ucraini e le forniture di armi occidentali equivarrebbero ad un atto di guerra contro Mosca. A quel punto lo scenario che si potrebbe aprire sarebbe da brivido.