La quinta commissione del Consiglio superiore della magistratura, che si occupa degli incarichi, non si sbilancia e propone entrambi i candidati alla carica di procuratore di Agrigento ovvero l'attuale capo dei pm di Sciacca Roberta Buzzolani e il magistrato della procura generale presso la Corte di Cassazione, Giovanni Di Leo. In un primo momento aveva presentato la domanda anche l'ex procuratore di Gela, Fernando Asaro, scelto poi dal Csm per lo stesso incarico a Marsala, nell'ufficio che fu guidato da Paolo Borsellino. La corsa alla successione di Luigi Patronaggio, da 16 mesi insediatosi a capo della procura generale di Cagliari, si è poi ulteriormente ristretta. Nel frattempo a dirigere l'ufficio resta l'aggiunto Salvatore Vella. I tempi, comunque, si allungano e difficilmente il plenum dell'organo di autogoverno della magistratura arriverà ad una decisione prima dell'estate.

De Leo ha iniziato la sua carriera in magistratura nel 1989 come giudice proprio ad Agrigento. Dopo una breve parentesi alla Corte dei conti è rientrato nella magistratura ordinaria lavorando nella procure di Roma e Caltanissetta (con incarichi nella Direzione distrettuale antimafia) e, infine, nell'attuale ufficio alla procura generale presso la Cassazione. Anche Roberta Buzzolani, bergamasca di origine, prima di approdare al vertice della procura di Sciacca ha lavorato nelle procure di Roma e Palermo affiancando alla Dda del capoluogo siciliano Pietro Grasso e Giuseppe Pignatone. Quando si insediò al vertice della procura di Sciacca, nel 2016, con i suoi 51 anni era il più giovane procuratore d'Italia.