La dottoressa Rosa Patrizia Sinisi (dal 2016 Presidente della Corte di Appello di Potenza), intrattenne dal 13 luglio 2017 al 4 maggio 2019 numerosissime interlocuzioni con il dottor Luca Palamara (allora potente componente del Csm), volte a fare ottenere privilegi e favori illegittimi a magistrati facenti parte della loro corrente associativa.

Nei suoi confronti né il Procuratore Generale presso la Suprema Corte né il Ministro della Giustizia hanno esperito l’azione disciplinare obbligatoria per il primo e facoltativa per il Ministro.

Il Plenum del Csm si è occupato delle predette consapevoli raccomandazioni soltanto in sede (deliberatamente impropria sul piano giuridico) di (incolpevole?) incompatibilità ambientale. Ma con la delibera del 21 luglio 2022 anche tale ostacolo è stato superato dal C.S.M., giacché la pratica a carico della dottoressa Sinisi è stata archiviata in virtù dell’assunto secondo cui le sue illecite condotte non hanno inciso sulle nomine relative al distretto di appartenenza! Tuttavia la stessa delibera aggiungeva ilseguente codicillo: “Ferma la rilevanza deontologica della condotta e impregiudicata ognialtra valutazione possibile in altre sedi consiliari”.

Ma sopravviene il … “premio” salvifico elargitole dal Ministro della Giustizia, con il discutibilissimo consenso del C.S.M., e cioè la nomina della Sinisi a Vicecapo del dipartimento Organizzazione giudiziaria, Personale e Servizi del Ministero della Giustizia. Poco importa che tale ufficio è chiamato a coordinarsi con l’Ispettorato generale del Ministero della Giustizia, che gestisce il controllo sugli uffici giudiziari e sulla correttezza disciplinare dei magistrati! Ormai niente è impossibile.

Ultimo atto. Il dì 8 novembre 2023 il C.S.M. è chiamato a pronunciarsi finalmente sulla conferma nell’incarico direttivo (presidente della Corte d’appello) ricoperto dalla dott.ssa Sinisi dopo il primo quadriennio, cui si riferiva proprio il menzionato codicillo.

Nel corso della discussione il consigliere laico avv. Ernesto Carbone non si contiene, esprimendo così il suo pensiero sull’attività spartitoria svolta da Palamara con la Sinisi: «ogni persona umana può essere influenzata da mille cose da mille cose diverse ...vengo brevemente alla pratica in oggetto... io credo che discutere di richiesta di voto sia anche qui una cosa che un po' mi fa sorridere. Io vorrei capire ma voi venti togati come siete stati eletti? Avete richiesto i voti? Andavate nei distretti a richiedere il voto? Perché di questo si parla in queste chat, si parla di richiesta di voti per i Consigli giudiziari piuttosto che per il C.S.M. e aggiungo che per quanto mi riguarda il chiedere sostegno e ricerca del voto è normale vita democratica. Per questo annuncio il mio voto a favore alla proposta A». È evidente la confusione tra procedimenti elettorali per la nomina dei magistrati alla carica di consigliere del C.S.M. e procedimenti amministrativi (minutamente disciplinati dalla legge per valorizzare soltanto il merito professionale dei candidati) per la nomina agli uffici giudiziari.

Insorge infatti la dott.ssa M. Cassano, Presidente della Suprema Corte (e come tale membro di diritto del C.S.M.), che «ritiene ingeneroso l’intervento del cons. Ernesto Carbone».

La votazione finale, estremamente significativa, riporta il seguente esito: Proposta A, come emendata, 16 voti (Aimi, Bertolini, Bianchini, Bisogni, Carbone Ernesto, Cilenti, D'Auria, D'Ovidio, Eccher, Forziati, Giuffrè, Laganà, Marchianò, Mazzola, Natoli, Nicotra); Proposta B, 9 voti (Abenavoli, Basilico, Carbone Maurizio, Chiarelli, Cosentino,Fontana, Miele, Mirenda, Morello); si registrano 5 astensioni (Cassano, Papa, Romboli, Salvato, Scaletta). È approvata la Proposta A, quella cioè che conferma la dott.ssa Sinisi nelle funzioni direttive!

La prossima mossa: Palamara santo subito!