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«L’Ia è solo una parte del tutto. Servono regole e strutture tecnologiche in grado di raccogliere la sfida che ha lanciato all’umanità». Questa considerazione del professor Paolo Ferragina, ordinario di Informatica della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, riassume la giornata di studio organizzata dal Consiglio nazionale forense e dedicata alla giurisdizione e all’Intelligenza artificiale. In apertura di lavori il presidente del Cnf, Francesco Greco, ha sottolineato quanto il tema dell’Ia sia sentito dall’avvocatura: «Si tratta di un fenomeno tecnologico ancora sconosciuto, poiché non siamo in grado di conoscere effettivamente quanto potrà incidere. In tale contesto, il Consiglio nazionale forense è impegnato a lanciare un messaggio di fiducia. La nostra qualità della vita potrà migliorare, ma per quanto riguarda la tutela dei diritti l’attenzione deve essere massima». A questo punto un passaggio caro al rappresentante dell’avvocatura istituzionale: il Cnf ha chiesto espressamente e in più occasioni che l’algoritmo non venga utilizzato per scrivere i provvedimenti. «L’Ia – ha affermato Greco – è uno strumento di conoscenza. La potenza della mente però non può essere surrogata. E questo ragionamento vale soprattutto per quanto riguarda la difesa dei diritti».
Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Consulta, ha parlato del ruolo dell’avvocato nella transizione ecologica e tecnologica, sottolineando il faro della Costituzione in questo momento di grandi cambiamenti tecnologici. «La recente riforma – ha detto Flick – degli articoli 9 e 41 della Carta nel 2022 promuove oggi un nuovo “principio fondamentale” dello sviluppo sostenibile, già ampiamente elaborato in ambito internazionale. Da esso nasce la necessità di una svolta radicale. Lo sviluppo sostenibile esprime l’esigenza di equilibrio e di contemperamento fra interessi e soggetti diversi: il presente e il futuro; il benessere, lo sviluppo e il progresso tecnologico con la conservazione delle risorse; il rapporto tra popoli poveri e in via di sviluppo e popoli “benestanti”; l’uso equilibrato delle risorse e le esigenze delle generazioni future. La riforma aggiunge esplicitamente all’articolo 9 la tutela dell’ambiente, la biodiversità, gli ecosistemi e l’interesse delle future generazioni. Si dimostra così che la Costituzione è sempre attuale; deve e può essere aggiornata senza demolirla; soprattutto deve essere attuata; guarda al futuro e non solo al passato». Nella cosiddetta “civiltà delle macchine” la persona rischia di dover pagare a caro prezzo lo sviluppo tecnologico. «Il percorso dell’intelligenza artificiale – ha sottolineato Flick – ci pone di fronte alla capacità, effettiva o presunta, della macchina di produrre un risultato accettabile per un pensiero e un ragionamento umano di fronte alla possibilità di utilizzare i dati acquisiti e di tradurne l’elaborazione in conclusioni ed espressioni linguistiche. Sorge il timore della “algocrazia”: la dittatura degli algoritmi o meglio di chi li gestisce».
Lucilla Gatt ( direttore del Centro di ricerca ReCpl) ha analizzato il tema della misurazione del rischio di impatto dei sistemi di Ia in ambito legale e dell’individuazione di standard condivisi.
In collegamento da Milano Oreste Pollicino ( ordinario di Diritto costituzionale dell’Università Bocconi) ha fatto un bilancio
in chiaroscuro dell’AI Act, il nuovo regolamento europeo che disciplina l’Intelligenza artificiale in Europa. «L’AI Act si concentra sugli obblighi di trasparenza per i sistemi a rischio limitato, ma non chiarisce come garantire una reale accountability nella loro integrazione nei processi democratici. Un caso emblematico è quello dei deepfake, spesso usati per amplificare discriminazioni di genere, in particolare contro le donne. Nonostante il loro potenziale dannoso, il regolamento li classifica come a basso rischio, imponendo solo l’obbligo di etichettarli come tali, un requisito facilmente aggirabile da chi intende manipolare la realtà. Inoltre, manca una chiara attribuzione di responsabilità per l’uso dell’Ia in campagne elettorali o nella gestione dei dati personali per fini politici. Senza un quadro normativo più solido, l’Ia rischia di diventare un agente opaco, influenzando processi decisionali senza trasparenza né controllo effettivo, con possibili conseguenze sulla fiducia nei sistemi democratici».
Vittorio Minervini, vicepresidente della Fondazione dell’avvocatura italiana, ha parlato dell’utilizzo dell’Intelligenza artificiale nel sistema giuridico: «Il rapporto tra Ia e diritto è complesso e non ancora risolto: la particolarità del linguaggio giuridico in costante evoluzione trova difficoltà ad essere compresso in dati esperenziali che possano essere elaborati dall’Intelligenza artificiale, anche in quanto questa si fonda su espressioni lessicali che non appartengono alla nostra cultura giuridica». Nel diritto la componente umana non potrà mai essere estromessa. L’avvocato Minervini ne è certo: «Nessun sistema di Ia può coniugare esperienza, intuito, dubbio e obiettivo del suo utilizzo, nessun sistema di Ia può applicare, nell’interpretazione del caso concreto, l’osservazione e la piena conoscenza di una determinata sfera di realtà, in quanto procederà in ragione di una scelta sintetica conseguente al perimetro dei dati al suo esame. Nessun sistema di Ia consente la verifica, la valutazione della giustificazione del ragionamento svolto per giungere alla soluzione proposta». La giornata di studio è proseguita con le relazioni delle consigliere Cnf Carolina Scarano ( presidente della Fiif- Fondazione italiana per l’innovazione forense) e Federica Santinon ( Comitato direttivo Fiif). Scarano ha parlato del ruolo dell’avvocatura alla ricerca di un complicato equilibrio tra innovazione e tradizione. Secondo Santinon, «è necessario integrare le competenze legali con una competenza informatica». «Bisogna assicurare però – ha aggiunto – sempre il rispetto del segreto professionale e garantire la protezione dei dati personali degli assistiti. È altresì necessario informare i clienti per iscritto dell’utilizzo e farlo con la massima trasparenza».