«E' illusorio pensare che arresti come questo avvengono per un colpo di fortuna, ma anche illusorio pensare che la mafia possa essere combattuta perché si arrestano boss. E' un fenomeno radicato e diffuso che va combattuto con un arsenale di armi dalla tecnologia alle indagini finanziarie, dall'osservazione al pedinamento e controllo delle persone e con una rivoluzione copernicana culturale». Lo afferma Carlo Nordio, ministro della Giustizia, intervenuto a “Radio 24 in 24 Mattino”, all'indomani dell'arresto di Matteo Messina Denaro.

«E' stato arrestato l'ultimo grande protagonista della stagione delle stragi, con questo arresto si chiude quella fase più cruenta e sanguinaria, che ha caratterizzato le stragi degli anni '90», afferma. «Che sia l'inizio della fine dipenderà molto non solo dalla legislazione su cui governo e parlamento sono molto attenti, ma anche dall'uso che faremo delle nuove tecnologie per combattere la mafia, un mostro che si adegua alla realtà - continua Nordio - La sua strategia cambierà ed è già cambiata, si è trasferita da alcuni reati fisici, tipo droga e prostituzione, ad altri come il riciclaggio e magari l'infiltrazione, adesso nell'ambito dell'afflusso di denaro che sta arrivando con il Pnrr; lì bisognerà vigilare molto perché la mafia sa adeguarsi ai nuovi elementi della società». 

Sull’applicazione del 41 bis a Matteo Messina Denaro il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha risposto così: «Possiamo garantire che coniugheremo il diritto alla salute con l'assoluta sicurezza dell'espiazione della pena di un ex latitante pericoloso che è stato catturato con molta fatica dopo molti anni».