Pioggia di missili russi. Biden rompe il silenzio: «Saremo accanto all’Ucraina finché è necessario»

Mosca ha atteso meno di 24 ore dalla distruzione del ponte della Crimea, per sferrare su Kiev. I missili hanno colpito la città per la prima volta dallo scorso giugno. Le autorità hanno riferito di morti e feriti. Le stazioni della metropolitana sono state subito adibite a rifugi. Poche ore prima il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev aveva dichiarato: «La risposta della Russia all'atto terroristico» compiuto dallo «Stato fallito dell'Ucraina» colpendo il ponte di Crimea è «la distruzione diretta dei terroristi».

GRIMOLIZZI E ZACCARIA Pioggia di bombe sulle città ucraine: decine di morti

Colpite Kiev, Leopoli, Odessa, Dnipro e altri centri urbani Parlano gli avvocati della capitale: «Sono crimini di guerra»

Pioggia di missili su Kyiv e su altre città dell’Ucraina, comprese Dnipro, Zaporizhzhia e Leopoli. La risposta di Mosca, dopo il grave danneggiamento del ponte di Kerch, attribuito ai servizi ucraini - l’infrastruttura è strategica per collegare la Crimea occupata dalla Russia -, non si è fatta attendere. Questa reazione di sicuro alzerà il livello dello scontro e avrà come primo obiettivo quello di creare il panico tra la popolazione ucraina, renderla sempre più insicura e condizionare pesantemente la vita di tutti i giorni. La capitale dell’Ucraina non veniva messa sotto pressione dallo scorso giugno.

Un missile è finito in pieno centro a neanche tre chilometri di distanza dal palazzo presidenziale, nelle vicinanze del Shevchenko park e dell’Università.

Non è stato risparmiato neppure un parco giochi. Il pesante bombardamento di ieri, avvenuto anche con l’uso di droni di fabbricazione iraniana, ha provocato una decina di vittime e, forse, apre una nuova e ulteriore fase della guerra. Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha definito i bombardamenti di ieri «un'escalation inaccettabile della guerra».

Le sirene anti- aereo hanno suonato più volte e stravolto la giornata degli abitanti di Kyiv e di altre città sotto attacco. Nella capitale tantissimi studenti sono stati costretti ad abbandonare le aule e a svolgere le lezioni nelle stazioni delle metropolitane. Interrotte anche le attività nei tribunali e negli studi legali.

«Il risveglio – dice la presidente dell’Ukrainian Bar Association, Anna Ogrenchuk – è avvenuto con forti esplosioni, che si sono verificate a poca distanza da casa mia e dal mio ufficio, a Kyiv. Un attacco che mirava a danneggiare e a provocare il maggior numero di vittime, dato che quando è avvenuto tantissime persone erano in viaggio verso gli uffici, le università e le scuole. Edifici residenziali, musei, centri commerciali e uffici sono stati danneggiati, molte auto sono andate in fiamme». La presidente dell’UBA approfitta per tornare a riflettere su un tema che da sempre ha posto all’attenzione delle organizzazioni internazionali, comprese quelle dell’avvocatura. «Chi può mettere ancora in discussione – si chiede - la necessità di istituire immediatamente il Tribunale internazionale speciale per il crimine di aggressione?». «In ogni caso – aggiunge Ogrenchuk -, la responsabilità dei colpevoli sarà inevitabile. Ma questa mattina ( ieri, ndr), spero, che abbia fornito gli ultimi argomenti a tutti coloro che avevano ancora dei dubbi sulla necessità di adire la giustizia internazionale.

A causa delle ultime decisioni della Federazione Russa, in merito al tentativo di annessione di quattro regioni dell'Ucraina, all'ulteriore escalation del conflitto armato, ai recenti atti di terrorismo in tutta l'Ucraina, la creazione di un'istituzione separata, vale a dire il Tribunale internazionale speciale, con il mandato di perseguire il crimine di aggressione contro l'Ucraina, è diventata una necessità. Ancora una volta esortiamo i governi e la comunità giuridica internazionale a sostenere pubblicamente la creazione del Tribunale internazionale speciale per il crimine di aggressione contro l'Ucraina il più presto possibile e a cooperare in questo senso».

Un’altra avvocata, Katerina Gupalo, è stata costretta a rifugiarsi poco prima di arrivare davanti al “Business center Eurasia”, dove si trovano gli uffici della law firma Arzinger. Il grattacielo è stato danneggiato da un missile russo.

«Da quando – si chiede Gupalo avvocati, banche e revisori dei conti sono diventati obiettivi militari in questa guerra assurda? La Russia sta mettendo in campo delle vere e proprie azioni terroristiche e tutta la comunità internazionale deve reagire.

Deve porre fine all’aggressione che stiamo subendo in Ucraina. Si stanno consumando dei crimini di guerra».

Nataliia Khvedchuk, dello staff risorse umane dello studio legale internazionale Ader Haber, ha fatto subito ritorno a casa non appena ha appreso che Kyiv era sotto attacco. «Ci è stato comunicato – dice al Dubbio Khvedchuk – di non raggiungere il luogo di lavoro, in pieno centro. Troppo pericoloso. Per il momento continueremo a lavorare da casa e non sappiamo fino a quando. Nelle scorse settimane credevamo di esserci appropriati di un po’ della nostra normalità. Abbiamo ripreso a lavorare in presenza, in team negli uffici. Le attività e gli incontri con i clienti ci hanno fatto ben sperare. Ma adesso i missili russi ci hanno fatto ripiombare nell’incertezza, proprio come nei primi giorni successivi allo scoppio della guerra»

. Non nasconde la rabbia Daryna Hrebeniuk, avvocata esperta in arbitrato internazionale di Hogan Lovells. «Siamo stati bombardati – afferma - pesantemente tutto il giorno. Le infrastrutture più importanti sono danneggiate, nelle città più grandi le persone sono senza acqua calda, elettricità e connessioni internet. Fate comprendere al mondo intero che la Russia è uno stato terrorista. Aiutateci a fermare questo scempio. Occorre essere consapevoli dell'orribile incubo che stanno attraversando gli ucraini».

IN ALTO BOMBARDAMENTI RUSSI A KIEV

EFREM LUKATSKY

NELLA PAGINA A SINISTRA DNIPRO SULLA STRADA SI E FORMATO UN CRATERE DOPO L’ATTACCO RUSSO

LEO CORREA