LA LEADER DI FDI REPLICA ALLE ESTERNAZIONI PUTINIANE DI BERLUSCONI

A24 ore dalle prime esternazioni con cui il Cav esprimeva vicinanza e Putin, e a poche ore dalle critiche a Zelensky (“è lui il colpevole della guerra”), arriva la durissima replica di Giorgia Meloni: «L’Italia è atlantista ed europeista, chi non fosse d'accordo con questo caposaldo non potrà far parte del governo, a costo di non fare il governo».

OGGI AL VIA LE CONSULTAZIONI AL QUIRINALE

Una nota dura, durissima, quella uscita dalla penna di Giorgia Meloni al termine di un’altra giornata ad alta tensione per la nuova maggioranza di centrodestra. «Su una cosa sono stata, sono, e sarò sempre chiara - scrive la presidente del Consiglio in pectore - Intendo guidare un governo con una linea di politica estera chiara e inequivocabile: l’Italia è a pieno titolo, e a testa alta, parte dell'Europa e dell'Alleanza atlantica». Per poi mettere un aut aut che non lascia spazio a equivoci. «Chi non fosse d'accordo con questo caposaldo non potrà far parte del governo, a costo di non fare il governo sottolinea Meloni.- L’Italia con noi al governo non sarà mai l'anello debole dell'occidente, la nazione inaffidabile tanto cara a molti nostri detrattori, ma rilancerà la sua credibilità e difenderà così i suoi interessi». Su questo, aggiunge la leader di Fratelli d’Italia, «chiederò chiarezza a tutti i ministri di un eventuale governo» perché «la prima regola di un governo politico che ha un forte mandato dagli italiani è rispettare il programma che i cittadini hanno votato».

Il riferimento è ai nuovi audio trapelati dalla riunione di martedì di Silvio Berlusconi con i suoi deputati e pubblicati da Lapresse. «Zelensky, secondo me... lasciamo perdere, non posso dirlo», si sente nei nuovi nastri, il cui leitmotiv è quello già esplicitato dal leader di Forza Italia poche ore prima del voto a Porta a Porta.

«Putin è entrato in Ucraina e si è trovato di fronte a una situazione imprevista e imprevedibile di resistenza da parte degli ucraini, che hanno cominciato dal terzo giorno a ricevere soldi e armi dall'Occidente - ribadisce Berlusconi - E la guerra, invece di essere una operazione di due settimane, è diventata una guerra di duecento e rotti anni». Con un lapsus, visto che con ogni probabilità intendeva “giorni”. Ma tant’è. E i nuovi audio non possono che mandare in subbuglio Forza Italia. «È spregiudicato, per non dire criminale, che qualcuno tra i 45 eletti alla Camera possa prestarsi a riferire parole del presidente, che andavano contestualizzate», commenta la neo capogruppo al Senato, Licia Ronzulli. Prova a buttare acqua sul fuoco Antonio Tajani, tirato in ballo come probabile futuro ministro degli Esteri. «Domani ( oggi, ndr) sarò al Summit del Ppe per confermare la posizione europeista, filo atlantica e di pieno sostegno all’Ucraina mia e di Fi - scrive sui social il numero due azzurro - In tutte le sedi istituzionali non è mai mancato il nostro voto a favore della libertà e contro l’invasione russa». Ma quegli audio sono ormai pubblici, si sentono gli applausi scroscianti dei deputati forzisti mentre Berlusconi, in sostanza, attribuisce la colpa della guerra a Zelensky.

Le opposizioni insorgono, il leader M5S Giuseppe Conte giura di sottoporre al capo dello Stato l’inadeguatezza di un esponente azzurro alla Farnesina durante e consultazioni di oggi. Poi la nota di Meloni, che rimette tutto in discussione. Compresa la nascita del nuovo governo.