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PUTIN A MACRON: «BASTA AIUTI A KIEV E FINIRANNO LE ATROCITÀ»
L’attacco contro gli ultimi resistenti di Azovstal L’Ue annuncia un sesto pacchetto di sanzioni
L'Occidente potrebbe contribuire alla fine di questa atrocità «esercitando un'influenza appropriata sulle autorità di Kiev e interrompendo la fornitura di armi all'Ucraina». E' quanto detto da Vladimir Putin nel corso del colloquio che ha avuto ieri con il leader francese Macron.
I due non si parlavano da quasi un mese nonostante l'inquilino dell'Eliseo nelle prime fasi della guerra avesse sempre tenuto una linea aperta con Mosca. Lo scambio telefonico dunque non era per nulla scontato anche se il suo esito non lascia presagire sviluppi che possano portare ad una possibilità di trattative.
Anzi da parte russa ci si è limitati a dire che i due presidenti hanno in realtà toccato solo il tema della sicurezza alimentare globale. Secondo la Tass Putin ha sottolineato che la situazione in questa materia è complicata, principalmente a causa delle misure sanzionatorie dei paesi Occidentali, e ha rilevato l'importanza del funzionamento senza ostacoli della logistica globale e delle infrastrutture di trasporto'.
Segno che la situazione è totalmente bloccata sebbene da Mosca si dichiari una disponibilità al dialogo. Difficile capire su cosa si basi tale intenzione visto che il leader del Cremlino non ha mancato di far notare a Macron che ' i Paesi Ue ignorano i crimini di guerra delle forze ucraine e i loro bombardamenti sulle città e i villaggi del Donbass'.
Bombardamenti e attacchi che sono ripresi anche sull'acciaieria Azovstal di Mariupol dove sono asserragliati gli ultimi difensori della città. Il ministero della Difesa russo ha reso noto che le truppe di Mosca hanno ricominciato l'offensiva dopo che i soldati ucraini si sono spostati in posizioni di tiro approfittando del cessate il fuoco entrato in vigore permettere l'evacuazione dei civili intrappolati iniziata domenica scorsa.
Osnat Lubrani, coordinatore umanitario delle Nazioni Unite per l'Ucraina ha comunicato infatti che ' grazie all'operazione, 101 donne, uomini, bambini e anziani potrebbero finalmente lasciare i bunker sotto l'Azovstal e vedere la luce dopo due mesi'. Cosa effettivamente avvenuta ieri come ha confermato anche dal Comitato internazionale della Croce Rossa. Secondo altre fonti nel pomeriggio infatti sono arrivati a Zaporizhzhia 156 persone che hanno ricevuto cibo e cure mediche , tra di loro infatti si contavano diversi feriti.
Durante il giorno le autorità ucraine hanno lanciato l'allarme che solo 3 dei 14 autobus partiti da Mariupol avevano raggiunto la destinazione assegnata. Il sindaco della città simbolo della resistenza ucraina, Vadym Boichenko, aveva detto che gli autobus ' si perdono in questi centri di filtraggio ( check point russi ndr.), purtroppo, gli occupanti rapiscono i nostri residenti, e oggi questo sta succedendo'.
Rimane incerto il destino di altri circa 200 civili che rimangono sotto le macerie. La vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk ha detto ai giornalisti di Zaporizhzhia che in realtà gli operatori umanitari avevano chiesto più tempo per far uscire le persone dai tunnel nel seminterrato del sito dove cercavano rifugio dalle bombe russe, ma la richiesta sarebbe stata respinta.
Sul fronte delle sanzioni l'Alto rappresentante della politica estera dell'Ue, Borrel, ha affermato che sarebbe in arrivo il sesto pacchetto di misure punitive nei confronti di Mosca. tra i provvedimenti il taglio per altre banche russe dal sistema Swift. Borrel non ha specificato quali istituti di credito saranno oggetto di sanzioni e ha ribadito la promessa di ridurre la dipendenza dell'Ue dalle importazioni di energia russe. Un colpo al quale ha risposto specularmente Mosca, al Cremlino infatti è stato firmato un decreto che vieterà l'esportazione di prodotti e materie prime a stati che hanno imposto sanzioni alla Russia. Proibite anche le transazioni con individui e società straniere colpite dalle sanzioni di ritorsione della Russia, inoltre viene consentito alle controparti russe di non adempiere agli obblighi nei loro confronti.
PROFUGHI FUGGITI DA MARIUPOL, TOKMAK E BERDYANSK MENTRE ARRIVANO AL CENTRO DI ACCOGLIENZA DI ZAPORIZHZHIA,
FRANCISCO SECO
A DESTRA L’ACCIAIERIA AZOVSTAL IN UN’IMMAGINE D’ARCHIVIO