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Paura per la centrale ucraina finita in mano all’esercito russo. Von der Leyen minaccia nuove sanzioni, ma Putin rilancia: «Così peggiorate le cose...»
Il nono giorno di guerra si è aperto con l’attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia la seconda più grande d’Europa, che fornisce il 25 per cento dell’elettricità all’Ucraina. Dopo l’attacco si sono infatti vissute ore di terrore per un incendio che è poi stato domato e i livelli di radiazioni sono rimasti nella norma e le strutture essenziali non sono state compromesse.
Mosca ha poi intensificato gli attacchi e le forze di occupazione sono ormai a 25 km da Kiev.
La soluzione sembra ancora lontana e le nuove sanzioni minacciate dall’Europa hanno irrigidito ancora di più il leader del Cremlino. «È probabile che i giorni a venire siano peggiori, con più morti, più sofferenza e più distruzione», ha detto il segretario generale della Nato, Stoltenberg.
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