LE STIME

L’Italia entrerà in recessione all’inizio del 2023, per poi riprendersi gradualmente a partire dal secondo trimestre del prossimo anno. È quanto previsto dal Documento programmatico di bilancio, approvato come ultimo atto dal Consiglio dei ministri presieduto da Mario Draghi. PER IL 2023 SI PREVEDE UNA CONTRAZIONE DELLO 0,2%

LAnche il Fondo monetario internazionale ha rivisto al ribasso le stime di crescita del nostro paese per il 2023 stimando una contrazione dell’economia dello 0,2 per cento. In controtendenza con i dati per il 2022, che secondo lo stesso Fmi sta vedendo l’Italia crescere più del previsto. La crescita del nostro paese dovrebbe attestarsi al 3,2 per cento quest’anno, più della Germania, che crescerà dell’ 1,5 per cento, e della Francia ( 2,5 per cento). L'Italia «è uno dei paesi per i quali c'è stata un revisione positiva della crescita per il 2022», ha spiegato l’ Fmi - per il prossimo anno però si prevede un forte rallentamento in gran parte dovuto ai prezzi dell'energia ma anche all'impatto della stretta monetaria».

La crescita dell’Italia è uguale a quella prevista dall’istituto per l’economia globale. Ma si prevedono tempeste in arrivo. «Più di un terzo dell'economia globale si contrarrà nel 2023, mentre le tre maggiori economie, Usa, Cina e Unione Europea, continueranno lo stallo - ha detto il capo economista del Fmi, Pierre- Olivier Gourinchas - In breve il peggio deve ancora venire e per molti il 2023 sarà avvertito come recessione».

Sull’instabilità dell’economia globale pesa chiaramente l’invasione russa dell’Ucraina, con il conseguente rincaro dei prezzi dell’energia. A questo si aggiunge l’inflazione, arrivata ormai in doppia cifra nel vecchio continente. Nel Documento redatto dai tecnici del governo guidato dall’ex presidente della Bce la ripresa è prevista per la primavera del 2023. Una ripresa che «sarà trainata - si legge ancora nel testo licenziato dal governo - da un aumento della domanda mondiale, da una discesa del prezzo del gas naturale ( peraltro verso livelli ancora elevati rispetto a condizioni “normali”) e da un crescente apporto del Piano di Ripresa e Resilienza alla crescita del Pil».

Ma il ministro dell’Economia, Daniele Franco, ha anche sottolineato che «queste previsioni non tengono ovviamente conto dell'azione di politica economica che potrà essere realizzata con la prossima legge di bilancio e con altre misure». Molto insomma dipenderà da chi siederà in via XX settembre tra un paio di settimane, quando con ogni probabilità il nuovo esecutivo sarà nel pieno delle proprie funzioni.

’ Italia entrerà in recessione all’inizio del 2023, per poi riprendersi gradualmente a partire dal secondo trimestre del prossimo anno. È quanto previsto dal Documento programmatico di bilancio, approvato come ultimo atto dal Consiglio dei ministri presieduto da Mario Draghi.