La gaffe giusta al momento giusto quella del conduttore Rai Giorgio Zanchini, che fa magicamente evaporare la bufera sul monologo censurato di Antonio Scurati e, allo stesso tempo, offre alla maggioranza insperati pulpiti da cui ribaltare l’inerzia delle polemiche.

«Lei è ebrea?» ha chiesto Zanchini alla senatrice di Fratelli di Italia Ester Mieli, ospite ieri mattina della trasmissione Radio anch’io dedicata alle manifestazioni anti-israeliane all’interno delle università e al rischio che le proteste possano degenerare in antisemitismo. La domanda probabilmente è stata formulata in modo brusco ma in un contesto in cui lo stesso Zanchini criticava le posizioni radicali di una studentessa “antisionista” di Torino.

«Sono molto dispiaciuto se la senatrice Mieli si è sentita offesa o se posso aver urtato la sua sensibilità, ma il mio intento era esattamente l’opposto. La mia intenzione era far emergere un clima ostile agli ebrei e quindi di portarle solidarietà», ha spiegato il conduttore quando la macchina era già partita. Appena finita la trasmissione l’amministratore delegato della Rai Roberto Sergio ha telefonato alla senatrice per porgerle le scuse della ditta mentre il direttore di Radio 1 Francesco Pionati ha inviato una lettera a Zanchini chiedendogli a sua volta di scusarsi con gli ascoltatori e con Mieli. Sempre tra i corridoi dell’azienda è partito un comunicato del neonato sindacato “sovranista” UniRai che definisce meglio i contorni politici dell’operazione: «Lo scivolone di Zanchini a Radio Anch’io dimostra semplicemente che la cosiddetta TeleMeloni è solo fantasia». Poi il riferimento, implicito ma chiarissimo, al caso Scurati: «Non c’è nessun controllo asfissiante su nulla e ognuno è libero di fare quello che vuole, comprese le domande totalmente fuori luogo. C’è invece la tecnica, ormai abusata, di montare casi e polveroni sul nulla come le censure immaginarie».

Naturalmente non potevano mancare gli interventi ”di peso” della politica, come quello di Ignazio La Russa seconda carica dello Stato che definisce la vicenda «grave e inquietante» esprimendo «la sincera solidarietà e l’affettuosa vicinanza alla comunità ebraica». Se per il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara: «Quello accaduto in Rai è un fatto inaccettabile, sono parole divisive», il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli ritiene che la domanda di Zanchini aggravi «il clima di ostilità verso gli ebrei».

E poi ancora decine di dichiarazioni di altri esponenti di FdI, Lega e Forza Italia, coordinati come una gioiosa falange. Ma il picco sublime di questa strumentale polemica è stato raggiunto dal compagno Maurizio Gasparri, con parole che andrebbero scolpite nel marmo: «Un episodio gravissimo, la Rai deve intervenire con immediatezza. Alla vigilia del 25 aprile si tratta di una vicenda sconcertante».