CANCEL CULTURE, NO GRAZIE

Chi si immagina pire di libri tra i marciapiedi di Kiev è fuori strada. Dalle matrioske a Dostoevskij, la cultura russa non si può ridurre a una poltiglia. Lo sanno anche gli ucraini. Quelli che nella follia della guerra hanno l’istinto di rimuovere lingua e abitudini. E quelli che ostinatamente difendono le radici. Gli uni non giudicano gli altri, e nessuno dovrebbe, da spettatore. “Per mesi ho criticato chi pretende di cancellare, chi vorrebbe che buttassi via la mia collezione di bambole. PIOGGIA DI BOMBE DI KIEV SU NOVA KAKHOVKAD

La guerra sta vivendo un altro tragico “salto di qualità”: non si e ancora spenta l'eco del bombardamento russo su un condominio di Chasiv Yar, ( 38 morti, tra cui un bambino), che una pioggia di missili ucraini e stata, nella notte tra lunedì e martedì, ha colpito la cittadina di Nova Kakhovka, nell’area russofona del paese.

Secondo Kiev è stato distrutto un deposito di munizioni russo con la conseguente morte di 52 soldati. Ma Vladimir Leontyev, uomo incaricato da” proconsole” di Mosca per amministrare la regione di Kherson, decine di residenti sono rimasti senza casa e la città è stata gravemente danneggiata. Un altro funzionario, Kirill Stremousov, ha affermato invece che sette civili sono dispersi. Altre fonti riferiscono di centinaia di cittadini ancora sotto le macerie. I media russi dicono che l'attacco è stato così potente da distruggere le finestre degli appartamenti entro un raggio di 2 km, anche l'ospedale e un mercato sono stati danneggiati. L'agenzia russa Ria Novosti ha poi pubblicato alcuni filmati di magazzini danneggiati che servivano per aiuti umanitari. Kiev ha chiaramente negato e bollato le affermazioni russe come propaganda, nonostante i dettagli tutti da confermare entrambe le parti concordano su un punto, l'attacco così devastante e stato possibile grazie a nuovi razzi Himars forniti dagli Stati Uniti e arrivati in Ucraina alla fine di giugno. Queste armi hanno già provocato esplosioni nei depositi di munizioni e nei centri di comando russi fino a 70 km dalla prima linea.

L'episodio di Nova Kakhovka rientra nella controffensiva che gli ucraini hanno lanciato nella zona di Kherson nel tentativo di riconquistare porzioni nel sud del paese in mano ai russi dall'inizio della guerra.

Le truppe di Mosca hanno nelle loro mani buona parte del Donbass e avanzano sia pur lentamente, a Kiev non si parla di tregua ma di un'azione che riporti in suo possesso le zone costiere vitali dal punto di vista economico.

Oggi a Istanbul i negoziati per sbloccare i porti e permettere l'esportazione di grano.

Un incontro possibile grazie all'iniziativa di Erdogan che ha parlato sia con Putin che con Zelensky.

Ma a precisa domanda della stampa internazionale funzionari russi hanno escluso qualsiasi altro colloquio. In questo senso vanno viste le dichiarazioni rilasciate dal ministro ucraino della Difesa Reznikov secondo il quale Kiev starebbe lavorando per riprendersi i territori meridionali occupati dalla Russia come la Crimea e Mariupol. Per ottenere questo servirebbe una forza da un milione di uomini. Uno sforzo enorme che Reznikov non ha precisato nei dettagli.

Quanto alla mobilitazione, per un esercito che prima della guerra contava 169mila effettivi, il ministro spiega che ' dopo otto anni di guerra ibrida abbiamo più di 400mila veterani più i loro parenti in diverse parti del mondo.

I lavoratori dalla Polonia al Portogallo hanno deciso di tornare in Ucraina per difendere il loro Paese.

Abbiamo circa 700mila soldati nelle forze armate e se aggiungiamo la guardia nazionale, la polizia, la guardia di frontiera, siamo circa un milione di persone'.