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NICOLA GRATTERI, PROCURATORE DI NAPOLI
Nel corso del programma “Un alieno in patria” su Rai 3, il procuratore della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri, ha duramente criticato l'attuale politica italiana per non aver preso misure concrete contro la corruzione. Gratteri ha dichiarato che la politica non ha fatto "nessuna legge" per impedire la corruzione e ha sottolineato come gli appelli di Papa Francesco siano stati ignorati. A suo avviso, tutte le riforme fatte finora, tranne quella sulla cybersicurezza nel luglio 2024, sono state "inutili e dannose".
Il doppio binario nella giustizia
Gratteri ha anche denunciato il “doppio binario” della giustizia italiana, con "mano di velluto" per i reati della pubblica amministrazione e "pugno di ferro" per i reati di strada. Un esempio che ha suscitato forte preoccupazione riguarda la riforma dell’abuso d'ufficio, che, secondo Gratteri, neutralizzerebbe la possibilità per la Corte dei Conti di indagare e dimostrare i danni erariali causati da cattiva amministrazione. Inoltre, ha messo in luce la proposta di "sconto del 70%" sui danni erariali, una misura che secondo il procuratore potrebbe danneggiare ulteriormente la lotta contro la corruzione.
Le intercettazioni: un strumento utile per lo Stato
In merito alle intercettazioni, Gratteri ha evidenziato un paradosso: nonostante il ministro Nordio avesse dichiarato che le intercettazioni costano troppo, poco dopo aver assunto il ruolo di ministro ha firmato un nuovo listino prezzi. Gratteri ha ribadito che, nonostante i costi elevati (circa 170 milioni di euro all'anno), le intercettazioni sono uno strumento fondamentale per la giustizia. Le intercettazioni, infatti, contribuiscono a recuperare risorse attraverso il sequestro di beni come oro, argento e auto di lusso, i cui proventi vengono reinvestiti nel fondo unico della giustizia.