L’anatema di Putin: «L’Ue non è più sovrana Gli Usa non saranno più i padroni del mondo»

«È sbagliato pensare che si possa, per così dire, pensare che dopo un periodo di cambiamenti turbolenti tutto tornerà alla normalità e sarà come prima.

Assolutamente no!». Il presidente russo Vladimir Putin parla alla sessione plenaria del Forum economico internazionale di San Pietroburgo e illustra la sua personale visione del mondo a venire. A cominciare dal ruolo americano che, giura, non sarà più quello di guardiano del mondo.

Poi l’attacco all’Europa che accusa esplicitamente di soggezione nei confronti dell’alleato atlantico. SECONDO L’ONU SONO 4.500 I MORTI UCRAINI DALL’INIZIO DELLA GUERRA

Il presidente russo attacca Stati Uniti e Ue mentre von der Leyen avvicina Kiev a Bruxelles

Da un lato, le dichiarazioni del presidente russo, Vladimir Putin, secondo il quale «l’Europa ha perso la sua sovranità politica e le sanzioni contro la Russia sono folli e sconsiderate». Dall’altro la risposta della presidente della commissione europea Ursula von der Leyen, che «raccomanda al Consiglio europeo che all’Ucraina e alla Moldavia venga assegnata una prospettiva europea e lo status di Paesi candidato all'adesione all’Ue». In mezzo, la seconda visita a Kiev del premier inglese, Boris Johnson, accolto dal presidente ucraina Volodymyr Zelensky come «un grande amico».

Il giorno dopo il viaggio in Ucraina del presidente del Consiglio, Mario Draghi, del presidente francese, Emmanuel Macron, e del cancelliere tedesco, Olaf Scholz, è stato contrassegnato, sul fronte militare, dal tentativo di controffensiva dell’esercito di Kiev a Kherson e, sul fronte diplomatico, dalle schermaglie tra Putin e von der Leyen.

Nelle stesse ore in cui l’ufficio dell’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani rendeva noto il bilancio del conflitto fino a questo momento, pari a quasi 4.500 civili ucraini uccisi, di cui 40 bambini, e 5.565 feriti, Putin parlava a San Pietroburgo al più importante forum economico russo.

La Russia «accoglie con favore l’invito dell’Onu per il dialogo sulla sicurezza alimentare - ha detto nel suo intervento - non ostacoliamo la fornitura di grano ucraino al mercato mondiale e non abbiamo minato i loro porti». Secondo il presidente russo l’attuale situazione in Europa «porterà a un’ondata di radicalismo e, in prospettiva, a un cambio di élite».

Putin ha poi attaccato Europa e Stati Uniti, accusando la prima di aver «perso la sua sovranità politica» e aver applicato sanzioni «sono folli e sconsiderate, il cui scopo è schiacciare l’economia della Federazione russa». Ma secondo il presidente russo «non hanno funzionato» e «i politici europei hanno già causato con le loro stesse mani seri danni alla propria economia». Riguardo ai secondi, Putin ha detto che «pensano di essere l’unico centro del mondo» ma che «l’era del mondo unipolare è finito» e che «questo cambiamento è parte della storia e non è reversibile».

Nelle stesse ore von der Leyen spingeva per avvicinare Kiev e Chisinau a Bruxelles, chiedendo tuttavia «serie riforme» a entrambi i paesi. «L’Ucraina ha chiaramente dimostrato l’aspirazione e l’impegno del Paese di essere all’altezza degli standard europei - ha dichiarato la presidente della Commissione Ue - È una democrazia parlamentare molto solida, che vanta un’amministrazione eccellente, e ha mostrato di avere un livello di deficit solido prima della guerra, compiendo passi importanti per essere un’economia di mercato funzionale». Discorso simile per la Moldavia, mentre «la Georgia condivide le stesse aspirazioni e le stesse potenzialità di Ucraina e Moldavia» ma «il Paese deve ora unirsi politicamente per disegnare un percorso chiaro verso le riforme strutturali e l’Unione europea».

Ovviamente, ha ricordato von der Leyen, «non tutto può essere ottenuto finché la guerra infuria sul territorio ucraino», ma «l’Ucraina merita una prospettiva europea».

Kiev non avrà vince l’Eurovision, pur avendo vinto l’edizione di quest’anno, «per ragioni organizzative e di sicurezza», come spiegato dalla European broadcasting union, ente organizzatore del festival. Nonostante l’infuriare della guerra, chi promette di continuare a parlare con Putin è Macron, che ha spiegato che lo rifarà «ogni volta si renderà utile». Il presidente francese ha spiegato in un’intervista che «le discussioni con Putin sono sempre state al fine di trovare un cammino per la pace» e che i francesi non hanno mai negoziato al posto degli ucraini, perché «il ruolo della Francia deve essere quello di intermediario» .