ZELENSKY RIFIUTA DI INCONTRARE IL PRESIDENTE TEDESCO STEINMAYER

ALESSANDRO FIORONI ˇ

Mentre Putin sposta minacciosamente alcune divisioni al confine con la Finlandia guardando minacciosamente l’Ue, è mistero intorno alla sorte di Mariupol: è caduta in mano alle armate di Mosca o resiste ancora seppur allo stremo come afferma il governo ucraino?

Il Ministero della Difesa russo ha dato la notizia che 1.026 soldati ucraini si sarebbero arresi all’esercito del Cremlino nella città portuale, tra questi ci sarebbero 162 ufficiali e 47 soldatesse. Il governo ucraino invece sostiene che la resistenza ancora forte e che i reparti di marines avrebbero rotto l'accerchiamento riuscendo a ricongiungersi ai superstiti del battaglione Azov.

L'unica cosa certa è che nella città ormai ridotta a un cumulo di macerie sono intrappolati ancora moltissimi civili, per il sindaco sarebbero circa 100mila. Difficile capire ora quanti siano stati i morti dopo 6 settimane di assedio, si va dai 10 ai 20mila.

Una strage che si accumula alle altre sulle quali sta indagando la Corte penale internazionale. Non a caso ieri il procuratore capo della Cpi, Karim Khan, si è recato a Bucha teatro del massacro di 403 civili e perciò ' una scena del crimine'. Ai giornalisti Khan ha spiegato che si «hanno ragionevoli motivi per credere che vengano commessi crimini all'interno della giurisdizione del tribunale.

Dobbiamo perforare la nebbia della guerra per arrivare alla verità. Ciò richiede un'indagine indipendente e imparziale».

Intanto però in Europa comincia a serpeggiare la preoccupazione per un innalzarsi della tensione globale, in particolare tra Washington e Mosca che precluderebbe ogni residuo tentativo di accordo di pace. Dopo le critiche di Macron a Biden un'altra piccola crepa, o meglio una differenza di interessi, sembra mostrarsi nel campo occidentale.

Ieri mentre i presidenti di Polonia, Lettonia, Estonia si sono recati a Kiev per incontrare Zalensky che ha rifiutato di vedersi con Frank- Walter Steinmeier.

Una situazione che ha creato una profonda irritazione in Germania e nel cancelliere Scholz il quale ha ribadito che ' il presidente Steinmeier è stato da poco rieletto al Bundestag con una grande maggioranza e rappresenta la Repubblica Federale di Germania'. Uno sgarbo che, secondo i tedeschi, sarebbe dato dalla necessità ucraina di parlare esclusivamente di armi da ricevere, invece della solidarietà politica dell'Europa. Per il momento da Kiev hanno smentito anche se non si conosce il motivo del rifiuto. È chiaro però che tra Ucraina e Germania le relazioni non siano così idilliache. Lo stesso Scholz ha ribadito che la consegna di armi continuerà ma in modo «ragionevole», senza cioè che Berlino venga trascinata in guerra direttamente.

Tradotto: armi come carri armati ( richiesti da Zelensky espressamente) non saranno date molto facilmente. Dal canto suo la Russia ha fatto sapere pubblicamente che ' vedrà i veicoli Usa e Nato che trasportano armi sul territorio ucraino come obiettivi militari legittimi'.

Ciò mentre Biden è sul punto di annunciare un nuovo pacchetto di aiuti militari compresi sistemi di artiglieria pesante. La possibilità di un incidente, anche se gli armamenti viaggiano attraverso vie e modi necessariamente coperti, è comunque presente. Tanto più che la guerra sta entrando in una fase vista da più parti come decisiva con il concentramento delle truppe di Mosca pronte all'offensiva nel sud est dell'Ucraina.

UN IMMAGINE DELLA CITTÀ DI MARIUPOL IN UCRAINA ORIENTALE

ALEXEI ALEXANDROV

IN BASSO LA RIESUMAZIONE DEI CORPI DEI CIVILI UCCISI DURANTE L’OCCUPAZIONE RUSSA A BUCHA

EFREM LUKATSKY