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Sul campo continua l’avanzata delle forze armate russe Furiose battaglie Mariupol e Kharkiv: centinaia i morti
La prima giornata di trattative tra Russia e Ucraina non ha risolto granché visto che la guerra continua incessante ma le cose potevano andare peggio. I negoziati nella regione di Gomel in Bielorussia sono ancora in corso, smentendo un’indiscrezione che nel pomeriggio li aveva dati per conclusi con un nulla di fatto, rimane così aperto un canale diplomatico. Il prossimo round di colloqui, fa sapere il Cremlino, proseguirà al confine tra Polonia e Bielorussia e andrà in scena «nei prossimi giorni» Certo, l’atteggiamento di Mosca è quello del padrone che vuole dettare condizioni sfruttando il rapporto di forza, ma fortunatamente non c’è stata una rottura per quanto le parti siano molto, ma molto distanti tra loro.
«I russi, purtroppo, hanno ancora un punto di vista molto prevenuto del processo distruttivo che hanno lanciato», si è lamentato Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Zelensky commentando le “condizioni” messe sul tavolo da Vladimir Putin per far cessare l’offensiva militare in Ucraina. Che sono difficili da accettare per Kiev: neutralità e smilitarizzazione dell’Ucraina e riconoscimento della Crimea come territorio russo. Per ribadire la sua ferma intenzione a ottenere i suoi obiettivi, Putin ha telefonato al presidente francese Emmanuel Macron spiegando che les sue condizioni sono irrinunciabili.
Tuttavia Vladimir Medinsky, capo negoziatore russo, consigliere presidenziale al Cremlino. fa sapere che «è ancora possibile raggiungere un accordo su un terreno comune».
Insomma il solito balletto di aperture e chiusure, di spiragli e porte sbarrate, Un logorante tira e molla che si sovrappone alla guerra vera, quella che ancora ieri imperversava in decine di località ucraine, dove la resistenza della popolazione sta impegnando duramente le forze armate russe.
Nel quinto giorno di ostilità, l'esercito ucraino riferisce di un ' rallentamento' del ritmo dell'offensiva russa.
Le forze di Mosca sarebbero però vicine a espugnare la città Mariupol e hanno intensificato il tiro su Kharkiv, secondo centro urbano del paese che ha finora resistito all'invasore. Il segretario del Consiglio di Sicurezza Nazionale e Difesa di Kiev, Oleksiy Danilov, ha assicurato che il nemico è stato respinto su ' tutti i fronti' mentre infuriano ancora ' pesanti combattimenti'.
Continua a resistere Kiev, verso la quale si sta dirigendo una colonna di mezzi militari russi lunga cinque chilometri.
Il sindaco della capitale, Vitali Klitschko, che ieri aveva affermato che la città fosse circondata, ha ritrattato la sua affermazione. L'esercito russo ha comunicato che i residenti possono lasciare in sicurezza Kiev percorrendo la strada per Vasylkiv, contraddicendo Klitschko, secondo il quale è impossibile far uscire la popolazione dalla città. Rimangono sotto tiro le infrastrutture intorno alla capitale. Un terminale petrolifero è stato colpito e dato alle fiamme a Vasylkiv, 40 chilometri a Sud- Est di Kiev.
Dall'inizio delle operazioni, sono rimasti uccisi quasi 5.300 soldati russi, ha affermato il vice ministro della Difesa ucraino, Hanna Maliar. Le forze ucraine, ha annunciato Maliar, avrebbero distrutto finora 29 aerei da guerra russi, 29 elicotteri, 191 carri armati, 816 veicoli da combattimento corazzati, 74 pezzi d'artiglieria e due imbarcazioni. I russi, ha aggiunto il vice ministro, hanno perso inoltre un sistema missilistico antiaereo Buk, 21 lanciarazzi multipli Grad, 291 veicoli, 60 cisterne e tre droni. Da Kiev arriva anche un nuovo bilancio delle vittime civili: 352 morti, tra i quali 14 bambini mentre l'Onu parla di almeno 104 civili uccisi. Numeri da prendere comunque con le molle e facendo la tara con l’inevitabile propaganda di guerra da entrambe le parti.
Intanto il presidente ucraino Zelensky, dopo averlo annunciato nei giorni scorsi, ha chiesto formalmente l’adesione del suo paese all’Unione europea. Il Parlamento europeo si pronuncerà oggi su una risoluzione che ' invita le istituzioni dell'Ue ad adoperarsi per concedere all'Ucraina lo status di candidato all'Ue, in linea con l'articolo 49 del trattato sull'Unione europea e sulla base del merito, e, nel frattempo, a continuare a lavorare per la sua integrazione nel mercato Ue sulla falsariga dell'Accordo di Associazione'.