È stato assolto da tutte le accuse l’attore premio Oscar Kevin Spacey, accusato di violenza sessuale da quattro uomini, per fatti risalenti a 20 anni fa. I giurati hanno restituito alla Southwark Crown Court i loro verdetti oggi, nel giorno del suo 64esimo compleanno, dopo tre giorni di camera di consiglio.

Ad accusare l’attore di palpeggiamenti aggressivi erano stati tre uomini, mentre un quarto, aspirante attore, aveva dichiarato di essersi svegliato con l'attore mentre questi gli praticava del sesso orale, dopo essersi addormentato o svenuto nel suo appartamento. Spacey si era dichiarato non colpevole per nove capi di accusa, tra cui molteplici conteggi di violenza sessuale e uno per aver indotto una persona a impegnarsi in attività sessuali penetrative senza consenso. Alla lettura della sentenza l’attore è scoppiato a piangere, abbracciando il suo manager e il team legale.

Secondo il suo avvocato, Patrick Gibbs Kc, Spacey sarebbe stato «processato dai social media»: tre dei quattro accusatori, secondo la difesa, avrebbero mentito «per ragioni che, alla fine, saranno note solo a loro stessi», sostenendo che un quarto denunciante fosse ubriaco. «Non è un crimine amare il sesso - ha evidenziato Gibbs -, anche se sei famoso e non è un crimine fare sesso, anche se sei famoso, e non è un crimine fare sesso occasionale. E non è un crimine fare sesso con qualcuno dello stesso sesso perché è il 2023, non il 1823».

L’attore aveva etichettato le accuse come «follia» e «una pugnalata alla schiena». Quelle stesse accuse che hanno distrutto la sua carriera di attore, costringendolo a pagare 25,5 milioni di sterline ai produttori di “House of Cards” dopo essere stato licenziato. Spacey ha inoltre dovuto sostenere almeno un milione di sterline in spese legali, subendo l'umiliazione di essere tagliato fuori dal film di Sir Ridley Scott “All The Money In The World”. All'inizio del processo Spacey ha detto alla giuria «ho perso tutto».

Lo scorso anno l’attore era stato assolto dalle accuse mosse da un altro attore, oggi 50enne, Anthony Rapp, che affermò di essere stato molestato durante una festa dallo stesso Spacey. Era il 1986, Rapp aveva 14 anni e Spacey 27. La richiesta della supposta vittima fu quella di un risarcimento di circa 40 milioni di dollari. La storia venne pubblicata con grande clamore dal giornale Buzzfeed già nell'ottobre 2017 e Rapp fu dettagliatissimo nel suo racconto. Spacey lo avrebbe afferrato per un braccio, mettendolo su un letto e sdraiandosi parzialmente sopra di lui. «Ero consapevole che stava cercando di ottenere da me una prestazione sessuale», affermò l'accusatore senza dubbi.

Secondo il tribunale federale di Manhattan, però, Rapp non fu in grado di dimostrare la sua accusa circa le avances sessuali indesiderate. Durante le tre settimane del processo gli avvocati si scambiarono colpi bassi e affermazioni al limite dell'insulto. Il legale di Rapp, Richard Steigman, aveva insistito sul fatto che nella memoria di Spacey c'erano lacune che avrebbero sconfessato la sua dichiarazione di innocenza. L'avvocato dell'accusato invece aveva puntato molto sul clamore del caso dichiarando che Spacey fosse vittima di un'invenzione e che aveva ricevuto più attenzione in questo processo che in tutta la sua vita di attore. Il dibattimento ha portato alla luce il fatto che durante il presunto contatto tra i due non ci furono baci, svestizioni, nessuna mano sotto i vestiti e nessuna dichiarazione o allusione sessualizzata.