«Il “caso Tortora” non costituisce solo la raffigurazione esemplare della sofferenza di un uomo innocente, calunniato ed esposto al giudizio del pubblico, prima ancora che a quello dei magistrati. Esso rappresenta una eredità, un monito continuo, affinché il doveroso esercizio della giustizia e della sua cronaca si rafforzi nel rispetto costante dei principi costituzionali e sovranazionali del giusto processo e della presunzione di innocenza». Così il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, in un messaggio inviato al convegno “Nell'occhio del labirinto. Apologia di Enzo Tortora”, che si è svolto ieri a Montecitorio in occasione del 35esimo anniversario della scomparsa del giornalista. «La forza dello Stato di diritto si riconosce in questi valori», ha aggiunto Fontana. Il ricordo di Tortora è stato affidato al monologo scritto da Chicco Dossi, interpretato da Simone Tudda, presentato dal Teatro della Cooperativa di Milano.

Francesca Scopelliti

«Quarant'anni dopo l'arresto di Tortora, il suo caso continua e continuerà a far discutere perché rappresenta uno degli esempi più dolorosi di malagiustizia nella storia del nostro Paese - ha detto il vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, Giorgio Mulé -. Il caso Tortora è, oltre che un caso di uso errato della giustizia, un esempio emblematico dei danni che il sistema mediatico produce quando le informazioni che provengono dalla magistratura sono utilizzate al solo fine della spettacolarizzazione».