CRONACHE DI GUERRA

ALESSANDRO FIORONI L’OFFERTA DI MOSCA: STOP ALLE SANZIONI IN CAMBIO DEL GRANO

«Tutto ciò che proviene dal Cremlino oggi ha davvero poco credibilità, ogni annuncio non può essere ritenuto credibile a meno che non venga seguito da azioni concrete». L’Europa dunque non crede a quella sorta di apertura giunta da Mosca attraverso il vice ministro degli Esteri russo, Andrey Rudenko, il quale ha mostrato una disponibilità della Russia ad aprire dei corridoi per le navi che trasportano grano ma sono bloccate dall’invasione in Ucraina.

Fonti diplomatiche dell’Ue infatti giudicano «illegali» le azioni russeche hanno determinato «questa crisi, sia energetica che alimentare». Da quanto trapela, l’intenzione russa sarebbe quella di barattare la fine del blocco per le navi con una revoca delle sanzioni. Un’eventualità che ha già incontrato la netta opposizione di Kiev. Attraverso twitter infatti il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba ha scritto che «la Russia sta ricattando il mondo chiedendo di revocare le sanzioni in cambio dello sblocco delle esportazioni alimentari dell’Ucraina. Qualsiasi politico o funzionario straniero che possa pensare di accettare questo gioco dovrebbe prima visitare le tombe dei bambini ucraini uccisi e parlare con i loro genitori» . Sul campo di battaglia è in pieno svolgimento l’offensiva nel Donbass e in particolare si combatte nei pressi della città di Severodonetsk, il centro abitato sarebbe completamente circondato, almeno secondo le fonti delle forze separatiste filorusse. Kiev smentisce che la situazione sia esattamente questa ma sembra che l’accesso alla città sia stato chiuso anche a Sud dal momento che Severodonetsk era già da giorni circondata da Nord, Est e Ovest. Il rischio è che un assedio prolungato possa trasformare la città in una nuova Mariupol.

Intanto il presidente Vladimir Putin ha emesso un ordine per semplificare la procedura di consegna della cittadinanza russa ai residenti delle regioni di Zaporizhzhia e Kherson nel sud dell’Ucraina. Kherson è la prima e unica grande città ucraina occupata veramente dalla Russia prima di Mariupol ma anche la condizione di Zaporizhzhia sembra essere fortemente compromessa.

Nessuno spiraglio di pace dunque all’orizzonte, tanto più se si consideranole parole della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, la quale nega che a Mosca sia arrivata una proposta italiana: «Che cosa si può dire di un piano se non lo hai visto nemmeno? Nessuno dal ministero degli Esteri italiano ci ha passato alcun piano».

BOMBARDAMENTI RUSSI A SEVERODONETSK, NELLA REGIONE DI LUHANSK

LEO CORREA