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Il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri si scaglia per la seconda volta contro l’ex presidente dell’Anm e attuale Segretario di Area Dg Eugenio Albamonte: «Ancora una volta un magistrato, Albamonte, con toni impropri e parole inaccettabili guida la carica contro le altre Istituzioni che invece dovrebbe rispettare. La Magistratura non vuole essere riformata. Il Parlamento invece la riformerà. È proprio il comportamento di alcune correnti di sinistra della Magistratura, di personaggi come Nello Rossi che ancora dettano regole e strategie, di personaggi come Albamonte, su cui ci sarebbe molto da ridire, che vorrebbero impedire una riforma che punti anche alla separazione delle carriere. Ci siamo stancati della politicizzazione delle toghe. Ci siamo stancati della pretesa del potere giudiziario di annullare quello esecutivo e quello legislativo. Bisogna ritornare ai fondamentali della Costituzione. Espellere la politica delle toghe».
Toni durissimi quelli del parlamentare che prende di mira sempre il pubblico ministro romano. Infatti se oggi ha contestato una sua intervista a Repubblica, mesi fa fece addirittura una interrogazione parlamentare per una intervista di Albamonte su La Stampa. L’atto di sindacato ispettivo si concluse con un nulla di fatto perché il Ministro Nordio rispose che non c’era alcun illecito bensì l’espressione del libero pensiero.
Ma Gasparri non se la prende solo con lui: «Albamonte usa toni e parole inaccettabili. Come fanno spesso con le loro interviste, peraltro quasi sempre con lo stesso giornale, i Nello Rossi, i De Lucia e tanti altri. Non ci faremo intimidire. Non ci possono ricattare. Non ci faremo ammutolire. Siamo di fronte al solito scenario, che non definisco, ma che potrei definire con parole ancora più dure e pesanti. Che non temiamo. Vinceranno la democrazia, la libertà, la separazione dei poteri, i principi della Costituzione. Contro ogni aggressione». Forse si sta riferendo anche il nostro giornale dove ospitiamo spesso sia Eugenio Albamonte che Nello Rossi perché crediamo nel dibattito e nel confronto.
Gasparri bacchetta anche Santalucia
Gasparri è un fiume in piena. A distanza di poche ore dalla nota contro Eugenio Albamonte, Nello Rossi e Maurizio de Lucia ne invia un'altra contro il presidente dell'Anm Giuseppe Santalucia: «Dopo Albamonte parla anche Santalucia - si lamenta il senatore forzista che sempre contro Santalucia aveva fatto una interrogazione, a cui Nordio non ha ancora risposto, sempre per una sua intervista - Noi invochiamo tutti i Santi del Paradiso invece. La vicenda dell'imputazione coatta a Delmastro, dopo la richiesta favorevole all'indagato da parte della Procura ci sconcerta e riapre il dramma dell'uso politico della giustizia. È la dimostrazione che, istigati dai capi delle toghe rosse, ampi settori della magistratura vogliono contestare l'autonomia e la potestà del potere esecutivo e del potere legislativo. Si sta rinnovando la gravissima lesione dei principi di fondo della nostra Costituzione da parte delle toghe».
«Siamo di fronte – aggiunge - a una vera e propria rivolta, solo perché si vuole attuare una riforma che renda più rapidi i tempi della giustizia, più trasparenti le sue procedure, che allontani il peso del condizionamento politico dal mondo togato. Chi si oppone a tutto questo vuole evidentemente la politica, di sinistra, a comandare le toghe, una giustizia infinita che massacri i cittadini senza mai arrivare a decisioni, procedure tutt'altro che trasparenti con avvisi segreti dati ai giornalisti e non agli interessati. Questa volta non prevarranno. La magistratura sta attentando alla Costituzione. E questo – conclude Gasparri - non può essere ignorato da chi ha la massima responsabilità di presiedere questa super casta che si ritiene sovrana ed intoccabile».