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Il viceministro Sisto e il presidente del Cnf, Francesco Greco
Oltre al penale c’è anche il civile. E partendo da questa considerazione Forza Italia, ieri, ha deciso di rilanciare una riforma di sistema che passi attraverso un «dibattito nazionale» . Nella cornice dell’aula dei Gruppi parlamentari della Camera, il partito ha dunque riunito esponenti del governo, dirigenti azzurri, rappresentanti del mondo forense e dell’accademia per il convegno “Giustizia civile. Qualità della giurisdizione e ragionevole efficienza”. Un appuntamento pensato per riportare al centro dell’agenda politica un tema spesso considerato “tecnico”, ma cruciale per la competitività del Paese: la giustizia civile, appunto.
Il vicepresidente del Consiglio, ministro degli Esteri e segretario di FI Antonio Tajani ha aperto i lavori sottolineando l’urgenza di affrontare un nodo che da anni frena crescita e investimenti. «Così com’è oggi, la giustizia civile non va. Il Pnrr ci ha chiesto di accelerare, ma il carico pregresso è enorme. Il toro va preso per le corna e va fatta una riforma sostanziale», ha esordito Tajani, invitando il partito ad avviare un dibattito su tutto il territorio nazionale. Su questo tema Forza Italia «si sta impegnando più di qualsiasi altra forza politica», ha puntualizzato il leader azzurro. «Non possiamo occuparci - ha aggiunto solo della metà della mela, la giustizia penale. Dobbiamo prendere in mano anche il corno della giustizia civile. Dobbiamo convincere alleati e avversari dell’importanza di affrontare questa questione».
Non sono mancati riferimenti ai giudici civili, troppo spesso assimilati – secondo Tajani – al dibattito sui “pm politicizzati”. «La colpa della lentezza non è dei giudici. Non bisogna fare di tutta l’erba un fascio: servono più risorse e un’organizzazione migliore», ha ricordato il leader azzurro.
Tra le proposte indicate come prioritarie, l’utilizzo di strumenti extragiudiziali e l’ipotesi di una banca dati dei contenziosi, per favorire uniformità delle decisioni e riduzione dei tempi. Sul fronte delle riforme costituzionali, Tajani ha confermato che questa mattina la segreteria di Forza Italia approverà un documento ufficiale sul referendum per la separazione delle carriere, annunciando l’avvio della campagna elettorale coordinata dal partito.
Il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ha rimarcato la centralità del tema per la stabilità economica e giuridica nazionale. «Il funzionamento migliore della giustizia, anche civile, è una condizione necessaria per la crescita del Paese. Non è un argomento che emoziona, ma è un argomento che risolve». Gasparri ha quindi difeso l’approccio “concreto” del partito: «Ci occupiamo di temi che non fanno clamore, ma che interessano le imprese, la tassazione, le assicurazioni, il rapporto tra banca e fisco. Non sono slogan: è la cifra dell’affidabilità».
Una delle voci più attese è stata quella di Francesco Greco, presidente del Consiglio nazionale forense, che ha ribadito il sostegno dell’avvocatura alla riforma costituzionale della magistratura. «La separazione delle carriere è, prima di tutto, una garanzia per i cittadini. I protagonisti del processo non sono né i magistrati né gli avvocati, ma le persone nei confronti delle quali si pronuncia una sentenza». Greco ha anche insistito sulla necessità di riaffermare pienamente il diritto di difesa: «Nel civile - ha spiegato - troppo spesso gli avvocati vengono percepiti come un ingombro. La parità tra accusa e difesa è un dovere di civiltà giuridica». Il presidente del Cnf ha poi ribadito l’importanza dell’oralità che, con la riforma Cartabia, è stata però accantonata, generando un vulnus.
Nel corso del convegno sono intervenuti, tra gli altri, Pietro Pittalis, componente della Commissione giustizia della Camera, che ha illustrato la proposta di legge di Forza Italia per la riforma della giustizia civile che contiene interventi finalizzati a ridurre gli arretrati, favorire tecniche e istituti deflattivi del contenzioso, implementare le best practice già adottate presso numerosi uffici giudiziari, accrescere le competenze dei magistrati e informatizzare ulteriormente i procedimenti. Essa incide su diverse norme del codice di procedura civile, delle disposizioni di attuazione e su alcune norme del codice civile.
Le conclusioni sono state affidate a Francesco Paolo Sisto. Per il viceministro della Giustizia «la giustizia civile incide pesantemente sul vita del Paese» ed è quindi necessario «semplificare», evitando che dietro il bisogno di efficienza si celi però un «efficientismo» a discapito dei diritti dei cittadini.
Sisto ha poi ricordato l’importanza della separazione delle carriere fra pm e giudici, che avrà positivi risvolti anche nel settore civile. L’obiettivo dichiarato da Tajani e dai dirigenti azzurri è pertanto chiaro: riportare la giustizia civile al centro del dibattito pubblico come leva di sviluppo e di garanzia dei diritti, costruendo consenso parlamentare attorno a una riforma che, nelle parole del segretario di Forza Italia, «non può essere un pannicello caldo, ma un intervento profondo, strutturale, necessario per il futuro del Paese».


