Gli avvocati tributaristi (Unione nazionale delle Camere degli Avvocati tributaristi) plaudono al passaggio parlamentare definitivo sul testo della riforma fiscale, approvato in Senato e che attende solo la votazione finale da parte della Camera nella prossima settimana.

“La riforma fiscale è epocale per il cambio di prospettiva in cui pone il rapporto tra fisco e contribuente, maggiormente improntato sulla collaborazione e la compliance, meno basato su presunzioni difficili da superare, meno afflittivo ma non per questo meno rigoroso sul piano della evasione, che dovrà essere fermamente combattuta quando reale ed effettiva”, commenta il presidente Gianni Di Matteo. “L’impegno estivo di Governo e Parlamento, a cui non è mancato il contributo di Uncat, suggella questa importanza. La riforma, per dare compiutamente i suoi frutti, richiede a tutti gli operatori, alle Agenzie delle entrate e anche ai cittadini, una nuova cultura e consapevolezza fiscale”.

Il lavoro sui decreti delegati comunque dovrà essere attento e contribuire a fare chiarezza su tutti i principi di delega, affinché non ci sia una retrocessione della tutela soprattutto del diritto di difesa dei contribuenti.

Uncat evidenzia alcuni passaggi della delega che suscitano infatti preoccupazione:

- la norma che parla di un rafforzamento del divieto di produzione di nuovi documenti nel giudizio di appello deve essere adeguatamente coniugata con la attuale disciplina che correttamente attribuisce tale facoltà alle parti. Occorre inoltre tenere conto anche della diversità dei termini concessi al contribuente rispetto ai poteri riconosciuti alla amministrazione finanziaria;

- sempre con riguardo al processo, occorre che la delega specifichi che gli effetti esecutivi della sentenza tributaria siano collegati non alla comunicazione del dispositivo ma al deposito della sentenza integrale;

- la norma che prevede che le parti – quindi anche AdE - possano impugnare l’ordinanza che ha sospeso la riscossione rischia di a) favorire ulteriormente AdE rispetto ad una decisione giudiziaria; b) essere un appesantimento del processo tributario. La richiesta di Uncat è di limitare tale possibilità ai soli contribuenti.

- con riguardo alla norma che prelude a nuove figure professionali quali quella degli attestatori del rischio fiscale al fine di sollevare le imprese dal rischi sanzionatorio, Uncat rileva che tra i soggetti deputati possono ben essere comprese le Sta, società tra avvocati anche interdisciplinari e, ovviamente, gli avvocati già revisori contabili e li avvocati tributaristi specializzati;

- è fondamentale riportare le sanzioni amministrative nelle soglie di sostenibilità, evidenziate alla Corte Ue; in questo avrebbe aiutato la fissazione di soglie massime già nella delega. Data la loro afflittività, non si comprende poi perché l’apprezzabile previsione della scriminante per mancanza di liquidità riguardi solo le sanzioni penali;

- rispetto alle nuove tecnologie applicate al fisco: nella delega ci sono una serie di norme in cui ricorre l’accesso a tool automatizzati e l’utilizzo di intelligenza artificiale sia per la valutazione del rischio fiscale, sia nella fase istruttoria di accertamento, sia – in previsione – nel processo tributario. Questo tema è delicato ma in fieri. La richiesta al Governo è di studiare sistemi e tecnologie che integrino i principi dello Statuto del Contribuente, quelli della riforma fiscale, utilizzando le migliori pratiche di progettazione, mettendo in condizione il contribuente di difendersi in ogni passaggio.

Molto apprezzabili, tra le altre previsioni, la facoltà degli Enti locali di introdurre direttamente tipologie di definizione agevolata dei tributi locali, la previsione volta a disciplinare una sorta di compensazione tra i debiti fiscali e gli eventuali crediti vantati nei confronti della PA; ed anche la distinzione normativa tra crediti inesistenti e crediti non spettanti, con effetti sanzionatori più equilibrati.

Queste riflessioni sono quelle prioritarie, a caldo. Uncat richiama anche il documento consegnato al viceministro Maurizio Leo lo scorso 20 luglio e annuncia ulteriori approfondimenti.

Gli avvocati tributaristi sono pronti a contribuire, da settembre, alla messa a punto dei decreti delegati, nello spirito indicato.