«È un giorno importante e spero che ci possano essere buone notizie anche per altri dissidenti e oppositori politici ancora in carcere». Sono queste le prime le parole che pronuncia l’avvocato Denis Shedov, componente del direttivo di Memorial (organizzazione russa impegnato nella tutela dei diritti umani e insignita del premio Nobel per la Pace nel 2022), all’indomani dello scambio di alcuni detenuti tra Stati Uniti, Russia e Germania. Sono stati liberati, tra gli altri, Vladimir Kara- Murza, Oleg Orlov e Ilya Yashin. Shedov è il difensore di Alexei Gorinov ( si veda pure Il Dubbio del 14 febbraio 2024), avvocato ed ex deputato municipale, primo cittadino russo ad essere stato condannato dopo l’entrata in vigore della norma che punisce i “falsi sull’esercito”.

Avvocato Shedov, il rilascio di alcuni dei dissidenti russi più famosi, come Kara- Murza, Orlov, e Yashin, è un segnale importante?

Sono lieto che diverse persone innocenti, che hanno affrontato crudeli persecuzioni e dure condizioni di prigionia, siano state liberate. Alcuni dissidenti rilasciati avevano già trascorso diversi anni nelle prigioni russe, sopportando condizioni di vita disumane. La salute di alcuni degli oppositori liberati due giorni fa era estremamente precaria e peggiorava di giorno in giorno, con un concreto pericolo di morte. Sappiamo com’è andata a finire con Alexei Navalny nel febbraio scorso. Inoltre, il rilascio di giornalisti, difensori dei diritti umani, attivisti e politici dell’opposizione è un raggio di luce per la nostra società. È la speranza che non tutti coloro che si battono contro la dittatura, la guerra aggressiva e le massicce violazioni dei diritti umani moriranno in prigione. La speranza di cambiamento, con il rilascio dei prigionieri politici e la fine della guerra contro l’Ucraina, credo che siano un segnale molto importante. Su questo punto mi farebbe piacere aggiungere un’altra riflessione.

Dica pure…

Non dobbiamo illuderci sul fatto che avverranno cambiamenti rapidi. Quindici persone sono state rilasciate dalla detenzione russa, ma altre 1.289 sono tuttora in carcere, in Russia, con accuse penali dettate da motivazioni politiche. Una decina di detenuti sono già morti. Voglio ricordare la terribile situazione che riguarda prigionieri politici come Alexei Gorinov, Igor Baryshnikov, Lyudmila Razumova, Yury Dmitriev, Evgeny Bestuzhev, Zarema Musaeva, Rustem Muliukov e Gregory Winter, che necessitano del nostro sostegno e della nostra solidarietà. Non dimentichiamo, poi, che in cambio della libertà dei prigionieri politici il regime russo ha ottenuto il rilascio di diversi criminali.

La liberazione dei dissidenti e degli oppositori politici è anche una vittoria di voi avvocati?

Lo scambio in sé è un processo decisionale diplomatico a cui gli avvocati non sono invitati a partecipare. Non ho familiarità con i meccanismi di tali relazioni diplomatiche, quindi non posso dire cosa abbia influenzato le decisioni che sono state prese. Tuttavia, credo che l’attenzione pubblica verso la questione dei prigionieri politici, la consapevolezza sull’importanza delle loro storie, la solidarietà e il sostegno in loro favore abbiano giocato un ruolo importante. La vita nelle prigioni russe è molto dura, resistere senza alcun sostegno è difficilissimo. Per questo sono molto grato a tutti coloro che scrivono e inviano lettere ai prigionieri politici, condividono le loro storie e non si dimenticano di loro. Si tratta di un sostegno vitale. Mi consenta di ringraziare il Dubbio per aver prestato dal primo momento attenzione su quanto accade in Russia e per aver informato i lettori italiani sulle condizioni dei prigionieri politici e sul lavoro dei difensori. Il vostro supporto è incredibile.

Oleg Orlov è uno dei fondatori di Memorial. Come sta? Continuerà le sue battaglie dall’estero?

Orlov è stato trasferito in Germania. È riuscito a fare una breve chiamata a sua moglie e al suo avvocato. Ha detto che sta bene e che si sottoporrà ad una serie di esami medici, così come gli altri miei connazionali rilasciati. Conosco Oleg Orlov e il suo carattere inflessibile, così come la sua dedizione alla causa dei diritti umani. Penso che continuerà a impegnarsi anche dall’estero. Immagino che per lui sarà difficile vivere lontano dalla Russia, un Paese che ama profondamente e al quale ha dedicato tutta la sua vita.

Ci sono possibilità che l’avvocato Alexei Gorinov venga rilasciato? Il suo è pure un caso molto delicato.

Io e i miei colleghi, in qualità di difensori di Alexei Gorinov, stiamo facendo tutto il possibile per ottenere giustizia e garantire il suo rilascio anticipato. Alexei è in carcere da più di due anni, dall’aprile 2022, ed è costantemente sottoposto a umiliazioni di vario tipo, come la sistematica privazione del sonno, il collocamento in celle punitive, restrizioni riguardanti la corrispondenza e il contatto con i propri cari. Gorinov si trova attualmente in un centro di detenzione preventiva nella città di Vladimir, in attesa dell’inizio del secondo processo con l’accusa di giustificazione del terrorismo a seguito di alcune conversazioni sulla guerra contro l’Ucraina avute con i compagni di cella. Le sue condizioni di salute sono precarie. Ha una malattia polmonare cronica che peggiora soprattutto d’inverno, dato che è rinchiuso in una cella umida e fredda.